Trofarello sul palco va in scena con la storia d’amore tra una prostituta ed un lustrascarpe

CENTRO – Primo appuntamento di “Trofarello sul palco” con l’opera teatrale La Lucciola e Il Lustrascarpe. Storia d’amore tra una prostituta ed un serpente. Testo di Gianni Macchioni, musiche di Luca Sambataro. Appuntamento Venerdì 7 aprile 2017 – ore 21 presso il centro culturale Marzanati di via Battisti 25. Ingresso libero.

La scheda informativa

Con la serietà e con l’impegno che solo un gioco, quando è bello, impone, fra prosa, musica, scenette ed una poesia fondata non sulla metrica, ma sulla ripetizione del suono “SC” (dolce), nasce e si snoda una storia surreale, per episodi, che con ironia e tenerezza affronta il tema della diversità.
Ci dice che si tratta di un valore, attraverso il quale possiamo comprende il vero significato del rispetto, della dignità e della uguaglianza. Ci dice, insomma, che ciascuno di noi dovrebbe sentirsi “diverso”, vale a dire uguale agli altri ma non conforme agli altri. C’era una volta una donna, attraente e procace, che viveva in un’industriosa citta  del Nord Italia e che per lavoro faceva quello che alcuni chiamano il mestiere piu  antico del mondo.
Orfana di genitori che tanto avevano creduto nel sogno del sovietico sol dell’avvenire, questa donna aveva maturato, col tempo, un tale disgusto nei confronti degli esseri umani in generale e degli uomini in particolare, che, quando non si accoppiava per lavoro, se ne stava per conto proprio.
Vicino allo slargo di periferia nel quale la bella lucciola si metteva in vetrina, correva un fosso, e sulla sponda di questo fosso c’era la tana d’un giovane serpente, originario della Puglia, che per mestiere faceva il lustrascarpe. Tutte le mattine metteva i lucidi e qualche straccio nella borsa, risaliva la corrente del piccolo corso d’acqua, raggiungeva il porticato nel centro della citta  nel quale era situata la sua postazione, e li  si sistemava. Era apprezzato per la sua capacita  di pulire e lustrare le calzature utilizzando al meglio le
caratteristiche del proprio corpo. Un giorno il rettile, invece di lavorare, decise di andarsene a spasso e, affacciandosi sul margine del fosso, si trovo  davanti le belle gambe della prostituta, avvolte in un collant a
maglie grosse e slanciate da un paio di zoccoli eccessivi. Attratto da un simile spettacolo, penso  di rivolgerle la parola. La donna, dal canto suo, non aveva meno desiderio di distrarsi, in quella giornata assolata nella quale gli uomini sembravano tutti essersi dimenticati di lei, e accetto  volentieri e senza alcuna meraviglia, la conversazione. L’amore, fra la meretrice ed il serpente, sbocciò d’incanto.

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