Premio al film Volevo essere Imbriani

CENTRO - Menzione speciale per il film “Volevo essere Imbriani” di cui il trofarellese Alberto Scarino è produttore, insieme a Umberto Rinaldi, opera cinematografica che ha partecipato alla decima edizione dell’International Fest Roma – Film Corto. La motivazione coglie pienamente la filosofia con cui Scarino ed i suoi collaboratori si sono approcciati ala vita di questo giocatore nella realizzazione del docufilm: «Per la capacità di raccontare un aspetto il più delle volte sconosciuto ed ignorato del calcio professionista, facendo emergere il lato umano ed i valori più autentici di uno sport popolare per motivi spesso solo spettacolari».
«Imbriani è stato per noi una specie di riscoperta che si rinnovava e che giorno dopo giorno ci portava nuovi aneddoti.
Il film come idea nasce nel 2013, molto tempo prima che costituissimo la società. Io sono un grande appassionato di calcio dilettantistico ed una mattina mi sono svegliato con questa idea nella testa – spiega Scarino – Fare un tributo ad un giocatore di qualità discreta, ma soprattutto con una grandissima forza d’animo e soprattutto lontano dal mondo dei lustrini. Era un giocatore che veniva da un paese della provincia di Benevento dove tornava spesso. Imbriani apparteneva a quella generazione legata al profumo dell’olio canforato che si attaccava sul muro degli spogliatoi. Si tratta di un docufilm con testimonianze molto importanti come quelle di Marcello Lippi, Ivan Zanzaroni, il dottor Denicola e Pecchia che è stato suo compagno di squadra. Sono tutte testimonianze che sono andate ad arricchire la parte filmica vera e propria, la storia di questo ragazzino che voleva giocare a calcio ma non avevan ben chiaro che in qualsiasi cosa che si faccia bisogna comunque applicarsi con dedizione e sacrificio – continua il numero uno della Hitch2 – Dall’esempio di questo giocatore ed allenatore abbiamo pensato di far nascere un tributo che si sostanziasse in qualcosa di veramente concreto: la realizzazione di un campo di calcio per il quala abbiamo anche lanciato una campagna che si chiama un campo per Carmelo, che stiamo realizzando in Tanzania, insieme ai frati missionari del Preziosissimo Sangue. Speriamo che questo campo sia realizzato, nel suo primo step, entro il mese di maggio. Il cortometraggio è stato filmato nell’estate 2015 per la parte filmica ed a seguire sono state fatte le riprese della parte documentaristica».

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