
CENTRO – 300 millimetri di pioggia in quindici giorni. Circa la metà della pioggia che si abbatte su Trofarello in un intero anno è precipitata in queste ultime due settimane. A farne le spese la zona industriale e la restante parte bassa della città con la stazione in primis, dove una decina di persone sono state tratte in salvo durante l’ultimo nubifragio. «300 millimetri, ovvero 300 litri per metro quadro. E’ il dato impressionante che hanno fatto registrare in totale i quattro temporali che si sono abbattuti sulla città negli ultimi 15 giorni. L’ultimo temporale ha fatto registrare 60 millimetri di pioggia in un’ora. Ma di questi 60 millimetri circa 50 sono caduti nella prima mezz’ora che vuol dire che c’è stata una notevolissima intensità – commenta il geologo Domenico Tropeano – L’acqua che cade in collina scivola in pianura e più intensa è la pioggia, maggiore è la forza con cui arriva in pianura. I trofarellesi non hanno soltanto il problema dell’acqua che scivola a valle dalla collina di Cimavilla, regimata da alcune opere fognarie. A dover preoccupare i trofarellesi dovrebbe essere anche il rio Botero che è al confine fra Trofarello e Moncalieri. L’alveo di questo rio è praticamente inesistente e quindi allaga quando si verificano questi temporali.

Non essendo un rio regimato nel suo tratto boschivo e crea l’allagamento nella piana del Moriondo. Sarebbe bello che Trofarello e Moncalieri trovassero un sistema per avere la possibilità finanziaria di realizzare delle opere edili di rallentamento dei deflussi come è stato fatto per il rio San Giuseppe. Sono anni che a Moncalieri viene richiesto di fare delle opere per il contenimento di questo rio. La stagione dei temporali è appena iniziata e quindi questi eventi si possono ancora verificare. Ormai è un dato certo che il clima si sta modificando e probabilmente anche ad un ritmo ancora più veloce di quello che era stato preventivato. Temporali sempre più intensi sono da ritenere una costante. A questo punto sarebbe importante, come sistema di preallertamento, ottimizzare la conoscenza di questi fenomeni di pioggie intense di breve durata, potenziando la rete di taratura a terra del sistema radar messo a punto dalla Regione Piemonte attraverso l’Arpa – conclude Tropeano – Il modello migliorerebbe se molti comuni, soprattutto in questa zona, si dotassero di un telepiuviometro in grado di trasmettere in tempo reale ad una centrale operativa che, di volta in volta, permettesse di affinare il dato della previsione in temi brevi dell’evento temporalesco in atto». «L’ultimo temporale ha scaricato una grandissimo volume di grandine che, spezzando le foglie dagli alberi, ha provocato la chiusura delle caditoie e l’allagamento delle strade della zona industriale – commenta il sindaco Visca – Via La Pira e via Massimo D’Antona si sono liberate dall’acqua con un paio di badilate ai tombini intasati dalle foglie. Tutto sommato il sistema di allarme di via La Pira ha retto. Dobbiamo imparare a convivere con queste situazioni. Teniamo pulite le caditoie. Il comune farà tutto ciò che è nelle nostre possibilità».