La volpe, i cinghiali e l’homo zozzones

Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. «Ehi Volpe. Ciao. Ma dove sei stata tutto questo tempo?». «Ciao D’Uva. Sono stata in campagna a meditare. Coi cinghiali». “I cinghiali? Cosa centrano ora i cinghiali?” chiedo alla mia volpe. «I miei amici cinghiali si sono fatti molti nemici rovistando nelle campagne e scavando nei campi germogli e piantine. Con il loro modo di fare hanno fatto arrabbiare non poco i contadini». “Beh, era prevedibile”. «Certo… solo che ora i sindaci della zona, e non solo loro, hanno chiesto provvedimenti risolutivi. Fa specie come, quando gli animali facciano danni, gli uomini si organizzino e coalizzino velocemente, facendo appelli al presidente della Regione. Non mi pare vi siano state identiche mobilitazioni per combattere i comportamenti incivili dell’homo zozzones. Quello che la settimana scorsa ha lasciato oggetti ingombranti nelle strade collinari e perfino un oggetto tecnologico, che dalle immagini assomiglia ad un pelapatate industriale. Insomma l’homo zozzones merita meno attenzione dei miei lontani parenti cinghiali. Solo perché in questo caso parliamo di un cinghiale erectus». “Quanto ha ragione la mia volpe”.

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