Dismissioni di strade e infrastrutture provinciali all’Anas: operazione complicata e rischiosa nella gestione

CENTRO – Trasferimento della proprietà di ponti, viadotti e cavalcavia dalle province e comuni all’ANAS e alle concessionarie autostradali. Lo prevede il piano di ripartenza dell’Italia. Abbiamo intepellato Fabio Bianco, assessore metropolitano con delega ai lavori pubblici, gare e contratti, infrastrutture.
«In Italia sono diversi gli enti responsabili della manutenzione delle strade: i Comuni gestiscono la viabilità comunale, le province e le città metropolitane gestiscono le strade che uniscono più comuni (le provinciali), poi vi sono diverse strade di rilevanza nazionale gestite dall’ANAS (ente pubblico) e infine le autostrade molto spesso gestite da concessionari privati – esordisce Bianco – La Città metropolitana di Torino, che gestisce 3.000 km di strade provinciale, conta tra il proprio personale centinaia di esperti nel settore viabilità specializzati nella gestione e nella manutenzione della rete stradale. Personale di alto livello che si è formato e specializzato in decenni di attività, dagli ingegneri negli uffici ai cantonieri sulle strade. E’ risaputo come lo Stato negli ultimi anni abbia tagliato le risorse sulla viabilità lasciando la responsabilità ad enti territoriali come comuni e province che hanno dovuto gestire con pochi fondi la sicurezza sulle strade.
Ora il nuovo piano di ripartenza dell’Italia (PNRR) prevede la possibilità del trasferimento della proprietà di ponti, viadotti e cavalcavia dalle province e comuni all’ANAS e alle concessionarie autostradali. Il motivo? Secondo chi ha redatto il piano, le concessionarie autostradali avrebbero “maggiore capacità di pianificazione e manutenzione dei ponti e dei cavalcavia” (pag.163 del piano).
Le concessionarie autostradali private hanno sicuramente più risorse di comuni e province, ma gli sfortunati eventi degli ultimi anni sui ponti delle autostrade italiane dimostrano come non sempre questo abbia rappresentato maggiore capacità di pianificazione e manutenzione – continua nella sua spiegazione l’assessore Metropolitano – Invece di utilizzare e valorizzare le competenze degli esperti già presenti negli enti quali comuni e province, il passaggio di proprietà causerebbe soltanto un incremento dei costi di manutenzione visto che le concessionarie private devono ovviamente fare utili, con gravi ed evidenti problemi di competenza sulla piccola manutenzione. Per esempio pensiamo alla gestione della neve o del verde: sarà la concessionaria autostradale a dover intervenire per pulire solo sul ponte/cavalcavia mentre alla provincia resterà l’onere di pulire le strade? Un mix di competenze che ovviamente stratifica e complica la gestione della rete stradale rischiando di peggiorare il servizio al cittadino – conclude Bianco – Da consigliere delegato alla viabilità della Città Metropolitana mi sento in dovere di richiedere formalmente e con forza, in tutte le sedi competenti, la revisione di questo punto del piano nazionale di ripartenza e resilienza».

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