La volpe e il D’Uva – La volpe ed il risarcimento milionario

Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. «Ciao D’Uva. Come va?». Bene. Grazie… e tu? «Io sono molto preoccupata per la situazione che si è venuta a creare a Trofarello… quella sentenza che condanna il comune a rispondere, praticamente in solido per i danni arrecati in un magazzino nella zona industriale. Ci hanno chiesto 4 milioni di euro di risarcimento… capisci? Siamo con le pezze al culo. Ho trovato qualcuno più volpe di me che è riuscito a far custodire in un sottoscala 35 quadri dei primi del 900. Scusa D’Uva ma chi è la volpe in questo caso? Chi ha preso in carico quelle opere d’arte e le ha custodite in un luogo non sicuro come può essere una intercapedine? O il proprietario che non ha chiesto abbastanza garanzie sulla sicurezza dei propri quadri?» Hai ragione. Non saprei proprio. «Se dovessimo essere condannati in via definitiva Trofarello potrebbe andare in dissesto finanziario». Non è iniziata certo sotto una buona stella questa nuova legislatura. «Mi vedo già l’amministrazione comunale e l’opposizione uniti nel comune, nobile obbiettivo di sanare le casse comunali, lavare i vetri delle auto ai semafori. Sarebbe un modo per incentivare l’uso della circonvallazione». Ma smettila stupido, che dici. «In tal caso io faccio un passo indietro, sia chiaro. E mi rimetto alla clemenza della corte».

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