Trofarello commenta il Mattarella bis

Sergio Mattarella, dopo una settimana di votazioni infruttuose e febbricitanti trattative, è stato rieletto presidente della Repubblica. Rieletto al Quirinale con 759 voti, superando il quorum di 505 voti. Mattarella ha accettando l’incarico ha dichiarato: “Accetto per senso di responsabilità, nonostante prospettive personali, non potevo sottrarmi”.

Le reazioni ed i commenti dei trofarellesi a questo secondo mandato.

Daniela Gastaldi

Daniela Gastaldi, vicepreside dell’Istituto comprensivo di Trofarello: «Sono molto soddisfatta del risultato dell’elezione del presidente Mattarella. A parte il mio commento personale sul fatto che evidentemente non siamo un paese dove pullulano candidati di levatura tale da poter essere eletti a presidente, il grande senso di responsabilità e del dovere che quest’uomo, che chiaramente non aveva più voglia di rinnovare il suo mandato, ha dimostrato, dovrebbe essere da esempio per tanti italiani, soprattutto ragazzi e giovani che si affacciano alla vita e al mondo del lavoro. Naturalmente comunque, avrei preferito una donna presidente. Ma visto che mettersi d’accordo pare una cosa impossibile, Mattarella mi sembra una buona soluzione».

Stefano Napoletano

Stefano Napoletano, sindaco di Trofarello: «È stato un triste teatrino quello a cui gli italiani hanno dovuto assistere. Il Presidente della Repubblica incarna la Nazione, non può essere un ripiego nè essere il rappresentante di una sola parte politica. Manca un vero e proprio senso delle istituzioni nel parlamento; dobbiamo essere tutti grati a Mattarella per l’alto senso di responsabilità, per me la sua rielezione rappresenta la luce in questo periodo oscuro di cui tardiamo a vedere la fine»

Piero Vacchio

Piero Vacchio, cittadino Trofarellese ed esponente di rilievo della Famija Môncalereisa: «Penso che sia stata , finalmente…. la soluzione migliore. Perché in questo momento particolarmente difficile , per la pandemia , per la situazione finanziaria difficile, era importante tenere ben stretto, come non mai stato , due persone di grande valore Internazionali sia Draghi e sia Mattarella. Peccato che i partiti , per una settimana hanno pensato solo hai loro problemi di partito e non hanno pensato al popolo Italiano , che sta soffrendo in questo momento».

Marilena Palazzo

Marilena Palazzo, presidente Caritas parrocchiale: «Appena saputo della rielezione di Mattarella a Presidente della Repubblica ho sentito un senso di tranquillità pervadermi, una certezza, la certezza che per qualche tempo sarà dinuovo una persona mite, pacata, di alta rettitudine a guidare il nostro paese e questo mi da fiducia per il futuro mio, dei giovani e di tutto il popolo italiano.
Saremo nuovamente guidati da una persona a servizio del bene comune, un nonno, uno sportivo, uno di noi».

Tony Scantamburlo

Tony Scantamburlo, titolare del Peocio e vicino ai giovani per il suo lavoro: «Hanno votato Mattarella perché quel che gli dicono lui fa. Se votavano Draghi cadeva il governo. Comunque siamo lo zimbello deòll’Europa. Ci guardano con indifferenza che è la cosa peggiore».

Luca Bernusso

Luca Bernusso, presidente dell’Anpi locale: «Un’elezione nel segno della continuità, in un momento difficile per l’Italia».

Barbara Villa

Barbara Villa, presidente del consiglio comunale: «Io credo che Mattarella sia stato rieletto perché impersona la serietà e la pacatezza, che sono ciò di cui tutti abbiamo bisogno in questi tempi di confusione e incertezza».

Maurizio Tomeo

Maurizio Tomeo, consigliere comunale di opposizione lista Centro Destra Unito per Trofarello: «Per fortuna Mattarella è stato rieletto ma i capi partito hanno dato una immagine in 6 giorni di rara inefficenza. Il parlamento, in un sussulto di dignità dopo lo spettacolo fastidioso di 7 votazioni a vuoto, ha scelto la stabilità di fronte ad un popolo italiano disgustato da tali lotte tra le fazioni dei partiti».

Anna Friscia

Anna Friscia ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle e attivista: «Quella che abbiamo appena trascorso è stata una settimana da dimenticare.
Non mi hanno certo scandalizzato le plurime votazioni e le trattative tra i leader delle forze politiche, che ci sono sempre state ed è bene che ci siano.
Mi hanno scandalizzato alcuni fatti gravi, altri ridicoli, e soprattutto l’epilogo. Ricordiamoci che tutto è partito con l’imbarazzante autocandidatura dell’eterno Silvio, sostenuta ufficialmente dal fu “centrodestra unito”. Decaduta fortunatamente in fretta, ma anche su questo si potrebbe scrivere un libro.
Successivamente abbiamo visto il leader della lega Salvini esibirsi in un tourbillon di proposte semiserie,con vita media meno di 2 ore. Be ha bruciato più lui in una settimana che l’eruzione di Pompei.
Fino a quando il cosiddetto centrodestra sempre su proposta di Salvini decide di suicidarsi andando alla conta sulla signora Casellati. E anche qui abbiamo dovuto assistere a scene imbarazzanti con la seconda carica dello stato che controllava la modalità della scritta del suo nome sulle schede. Penoso, forse anche illegittimo, sicuramente non opportuno. La forza di maggioranza relativa, il M5S ce l’ha messa tutta per dare al paese un presidente nuovo, proponendo nomi di altissimo profilo come il prof. Andrea Riccardi, la dott.ssa Elisabetta Belloni, la dott.ssa Severino, ma è stato travolto da veti incrociati tra destra e sinistra e , diciamolo chiaramente, da un boicottaggio interno a giuda Di Maio. Conte ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco per salvaguardare l’azione di governo in questo momento così difficile per il Paese, ma pagherà politicamente un prezzo altissimo. La tattica del PD quindi è risultata vincente, la solita, fingersi morti, non fare nomi, fingere di starci per poi tirarsi indietro, un equilibrismo delle mezze parole, logorare tutti per poi ripiegare nelle scelte più
conservatrici , un ossimoro per un partito progressista. In questo gioco al ribasso ha senza dubbio influito il fiume in piena di rabbia riversato da Renzi, portavoce di forza Italia e dei peones centristi stile Mastella, che imperversava per ore in tutte le TV, quando si era davvero prospettato l’accordo sul nome della prima presidente donna della nostra martoriata Repubblica. L’epilogo , noto a tutti, è stato l’applauso liberatorio di 1009 grandi elettori talmente inutili da non saper fare altro che prorogare il presidente uscente. Evviva il taglio dei parlamentari. Una sconfitta per tutti, per la politica in generale, per il mancato rispetto delle scelte personali del presidente Mattarella, per l’ennesima forzatura della carta costituzionale (praticamente il settennato è ormai raddoppiato di facto) per tutti gli italiani che hanno diritto al rinnovo della presidenza della nostra Repubblica ogni 7 anni. Ha perso l’Italia, con tutto il rispetto per il presidente riconfermato. Questa tragica settimana ridisegnerà la geografia politica per il prossimo anno, fino a portarci alle elezioni del 2023 con un enorme fardello che provo a sintetizzare: la rabbia crescente, la delusione, le difficoltà economiche e sociali, la paura inculcata, le divisioni tra le persone, non hanno più un canale democratico in cui convogliare, una speranza politica a cui aggrapparsi. Questo è grave e pericoloso».

Giorgio Miletto

Giorgio Miletto, vicesindaco: «Mattarella ha dimostrato in questi 7 anni le sue capacità nel ricoprire la massima carica dello stato. In questo delicato momento storico e politico penso sia stata la scelta più opportuna, testimoniando ancora in questa occasione come sia importante mettere al primo posto il bene della collettività.
Gli auguro un buon lavoro.»

Laura Sandrone

Laura Sandrone, Capogruppo Noi Trofarello: «I parlamentari sono andati oltre le indicazioni dei leader e di questa politica, chiedendo stabilità e concretizzando già prima dell’ultima votazione una certa voglia di Mattarella presidente.
È un Presidente amatissimo e credo che sia stata la scelta più giusta, per me è un risultato importante, anche perché ha cementato sulla poltrona di Palazzo Chigi Mario Draghi: il meglio che possa esprimere la politica oggi per quella decisiva poltrona.
Aggiungo però che sono delusa da come ne è uscita la politica. Tante leadership hanno vacillato, alcune ne sono uscite devastate.
La prima sconfitta è stata una sensazione di impreparazione, sono sette anni che si sapeva che si sarebbe dovuto eleggere il presidente, non era una situazione emergenziale.
Poi vedo un panorama balcanizzato. È saltato il perimetro del centro destra. È deflagrato il M5S, afflitto da una miserabile e fragorosa lotta per bande.
Il PD mi sarebbe piaciuto più protagonista ed intraprendente, anche se fra tanti che sbraitavano, alla fine, la condotta di Letta è stata la più equilibrata.
Penso che il rinnovamento della politica debba partire “dal basso”, dalle esperienze sul territorio, dall’impegno nella politica di cittadini di buona volontà che credono nel fare».

Giorgia D’Errico

Giorgia D’Errico, trofarellese a Roma, attualmente è in segreteria nazionale della FILT CGIL: «Avevo già pronosticato qualche mese che fa sarebbe stato rieletto Sergio Mattarella, amici e colleghi possono confermare – sorride Giorgia D’Errico – A parte le battute e le scommesse che mi diverto sempre a fare, ero praticamente certa che questo Parlamento così com’è composto, insieme a una maggioranza così eterogenea sarebbe dovuta tornare al via’. È stata una brutta pagina della nostra storia, a mio parere, perché non sono state fatte delle proposte ma buttati dei nomi, anche rispettabili. Ho sempre pensato che un Paese come il nostro, avesse le capacità e le competenze politiche per arrivare preparato a un appuntamento come questo. Essere arrivati all’ottava votazione per rieleggere il Presidente che si era espresso in ogni modo per concludere il suo mandato con un solo settennato, ha mostrato che il lavoro da fare in termini di rappresentanza è tanto.
Così come ho trovato anche molto discutibile l’utilizzo del tema di una candidatura femminile per pura forma.
Siamo ancora un Paese in emergenza e la sofferenza che ha portato la pandemia sotto ogni punto di vista, è davanti agli occhi di tutti: la più profonda gratitudine va a Sergio Mattarella, al suo senso più profondo del rispetto delle Istituzioni e dello Stato».

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