La causa per il risarcimento dei quadri
Il comune rischia il dissesto di bilancio

CENTRO – Il comune rischia il dissesto di bilancio ed il sindaco Stefano Napoletano chiede a “Città” di parlare in video ai trofarellesi per prepararli al peggio e spiegare cosa e successo ed eventuali scenari futuri. Il peggio potrebbe essere appunto il dissesto di bilancio causato dalla richiesta di risarcimento di quattro milioni di euro per la sentenza emessa dal tribunale di Torino per una serie di quadri danneggiati durante un nubifragio nei locali della Geodis nell’estate 2014. «Siamo nel luglio 2014 e si abbatte un forte nubifragio su Trofarello conepicentro sulla zona industriale dove ci sono i magazzini della Zust Ambrosetti. Cade il doppio della pioggia che Arpa abbia mai rilevato nei decenni precedenti – esordisce Napoletano – Una precipitazione straordinaria. Si allaga il piazzale della Zust Ambrosetti e qualche mese dopo viene notificato al comune di Trofarello un ricorso al giudice di Milano per la cifra di 16 milioni di euro. Il motivo? I quadri custoditi nel piano interrato della Zust, a causa del nubifragio, si rovinano. Il danno viene quantificato in quattro milioni di euro. A metà gennaio arriva la sentenza del Tribunale di Milano notificata dalla Helvetia assicurazioni con cui sono stati assicurati i quadri. La sentenza dice che il comune deve tenere indenne la compagnia di assicurazioni. Quindi deve pagare tanto quanto la compagnia di assicurazioni pagherà al proprietario dei quadri. Dalla data di notifica avremo 120 giorni per pagare. Per la nostra nuova amministrazione questo è, evidentemente un macigno. Dobbiamo spendere qualche parola su questa causa. E’ una storia assurda. Il giudice ha commissionato al proprio perito di fiducia una consulenza che è stata trasmessa da me a tutti i componenti del consiglio comunale. Vi saranno anche successive comunicazioni. In pratica siamo stati condaati per un evento straordinario con un ritorno duecentennale per le strutture comunali. Si tratta di un evento catastrofico per cui non si può imputare a nessuno la responsabilità.

Il piazzale non ha pendenza e l’acqua non poteva che andare a defluire nelle lunghe caditoie e nelle griglie sotto le quali era stata posizionata la cassaforte, non a tenuta stagna, che conteneva i quadri dal valore di 16 milioni di euro. In locali di sgombero, di passaggio, intercapedini che avevano le pompe di emergenze fuori uso con le grondaie rotte che facevano defluire le acque in questi locali perché a loro volta rotte e senza sistema di deumidificazione. E’ evidente che c’è stata una imperizia da parte dell’avvocato dei quadri ad affidare alla Geodis la custodia di questo materiale e della Geodis ad averli posizionati dove sono stati messi. Inoltre non si capisce di chi siano i quadri. Non si capisce chi sia il proprietario. Il comune notificherà alla procura della Repubblica ed alla guardia di finanza questo aspetto per capire se questi quadri sono il frutto di riciclaggio piuttosto che di evasione fiscale. Siamo stati anche condannati a pagare 100mila euro per trasportare questi quadri in un posto idoneo in Lombardia. La sentenza è contraddittoria in alcune parti ed è sbagliata in altre. Parla di errori progettuali ma il perito del Tribunale di Milano ha visionato i progetti delle costruzioni in cui erano custoditi i quadri – continua Napoletano – E’ emerso come i locali della Zust Ambrosetti e Geodis non sono conformi rispetto ai progetti depositati in comune. Ci sono delle difformità nell’esecuzione di quell’edificio. Si tratta di una somma di cose assurde la cui sentenza è la parte finale. La stessa relazione dell’Arpa parla di un evento del tutto straordinario che viene preso in considerazione dalla stessa perizia.

Non capiamo come possa il giudice aver emesso una sentenza che fa acqua da tutte le parti. Ora siamo seguiti da tecnici, avvocati ed ingegneri idraulici che sanno il loro mestiere e ci aiuteranno nel fare le scelte ed i passi giusti per uscire da questa situazione. Oggi questa situazione si presenta, per una amministrazione nuova come la nostra, un macigno. Dobbiamo certamente continuare ad amministrare ma non possiamo fare finta di nulla. Non abbiamo la soluzione. Io diffido da quelli che presentano le soluzioni. Cosa accadrà al comune di Trofarello? «Abbiamo 120 giorni di tempo, poi l’assicurazione potrà aggredire il comune e chiedere il pignoramento per eseguire la sentenza. Non è il momento di avere fretta. E’ il momento di avere i nervi saldi e ragionare. Le strade da intraprendere possono essere diverse ma non esiste una soluzione preconfezionata. Potrebbe esserci la strada di un mutuo per onorare questo debito. C’è quacuno che fa pronostici sui tassi di interesse che potrebbe ottenere il comune dalla Cassa Depositi e Prestiti. C’è la possibilità che entri in gioco l’assicurazione del comune, piuttsto che un accordo con la Helvetia assicurazioni per ottenere una rateizzazione del pagamento. Cosa che permetterebbe di programmare una vita amministrativa normale conoscendo la cifra da pagare all’assicurazione ogni anno. Bisogna essere chiari con i cittadini. Non ci sono scociatoie. E’ una situazione che metterà in serie difficoltà il comune di Trofarello anche nella erogazione di servizi. C’è chi sta giocando una brutta partita e ne sta facendo una battaglia politica. Una parte di opposizione è arrivata a preannunciare un eventuale segnalazione alla Corte dei Conti per vedere se tutto è stato fatto in modo corretto e se ci sono delle responsabilità. Personalmente ritengo che oggi non sia il momento di scatenare una caccia alle streghe e continuare ad esasperare gli animi. Ho chiesto un mese e mezzo di tempo, fino al 19 marzo, data in cui depositeremo il ricorso per la sospensione della sentenza. Dopo il giudice ci convocherà e spiegheremo perché il comune incorrerebbe in grossi problemi a seguito dell’esecuzione di questa sua decisione. In ogni caso sarà un momento difficile in cui amministrare. Non abbandomiamo la nave. Abbiamo chiesto a tutte le forze politiche di condividere questo momento e fare proposte per trovare soluzioni insieme. Le soluzioni non vano date su facebook e sui giornali ma in comune. Evitiamo di fare polemica, evitiamo di fare politica. Ognuno dovrà contribuire dove il comune non arriverà. Certamente le spese come scuola, sociale, personale, ambiente e rifiuti verranno onorate dal comune. è il momento di costruire una nuova comunità – conclude il sindaco – Quando mi sono candidato pensavo di poter essere l’uomo che poteva mettere fine a polemiche e diatribe che durano da decenni. Aprire un periodo di concordia. Terremo informati i cittadini sulla migliore delle scelte con soluzioini straordinarie».

Subito dopo la pubblicazione del video i portavoce del Gruppo politico Noi Trofarello hanno rilasciato una nuova dichiarazione: «Abbiamo visto l’intervento del Sindaco e siamo ancora più preoccupati di prima. A noi sembra che brancoli nel buio , racconta di varie soluzioni al problema ma non sa quale prendere – esordiscono Laura Sandrone, Marco Cavaletto e Luca Maggio – Parla di cose che con la sentenza e con la soluzione al problema non c’entrano nulla e sopratutto non dice quali tagli sia pronto ad effettuare nel caso si dovessero accantonare le somme. Chiede all’opposizione di non svolgere il proprio lavoro di controllo, nascondendosi dietro a una verginità politica di facciata: 5 membri su 6 della giunta attuale facevano parte della passata maggioranza con incarichi politici e una consigliera, oggi assessore, era in “minoranza” e quindi presente in amministrazione e nessuno di questi ha mai parlato della causa in corso. Nessuno si è posto il problema di accantonare i soldi? Cosa che a Noi risulta essere obbligatoria nel caso di contenziosi. Questa non è polemica e neanche politica – concludono i consiglieri di Noi Trofarello Sandrone, Cavaletto e Maggio – Questo si chiama fare il proprio lavoro da consiglieri, leggere i documenti e se fosse il caso denunciare i fatti nelle sedi opportune per tutelare la comunità e i cittadini.
Noi siamo consapevoli che questa sentenza possa essere ribaltata e, se questo avvenisse, saremo i primi a festeggiare, perché ritornerebbero tanti soldi nelle casse comunali, che potrebbero essere usati per migliorare la vita dei trofarellesi».

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