Editoriale – #noncelafacciamopiù

Va tanto di moda ormai. Semplificare il linguaggio a slogan. Passare un messaggio veloce, immediato, preceduto dal #, metodo nato su twitter per seguire un argomento e mutuato nella vita di tutti i giorni. Oggi voglio condividere con i lettori le conversazioni quotidiane che io, dipendente di un commercialista da oltre vent’anni, intrattengo con le aziende, i dipendenti, i pensionati.

Non basta la crisi, feroce, bestiale. Non basta non avere alcuna certezza per il futuro. No. Bisogna anche fare fronte a quotidiane vessazioni in materia di tasse, sempre più insopportabili.

Tutte le volte mi dico che non potrebbe andare peggio, che il fondo è stato toccato. E invece no. E’ proprio vero, alla fantasia italiana non esistono limiti.

Qualche esempio? Sei un pensionato? Magari un invalido? E allora si parte… Icric, Red, Iclav… il tutto telematicamente, ovviamente. Sia mai che il 95enne di turno non sia dotato di computer, internet e pin!

Vuoi aprire un’azienda? “Ebbè, allora è facile!”. C’è la Comunica (comunicazione unica). Già, peccato che non sia altro che uno slogan, a nascondere posizione Iva, Camera di Commercio, Inail e Inps, e poi autorizzazioni, commissioni, requisiti…

Se l’emicrania non vi ha ancora annientato possiamo parlare delle imposte sugli immobili, la fantomatica IUC, imposta unica comunale… e anche qui capire cosa ci sia di unico in TASI, TARI e IMU, ognuno con il suo funzionamento e le sue scadenze è praticamente impossibile.
Chiudiamo in bellezza. Tra le ultime invenzioni l’obbligo di pagare con internet banking o delegare un professionista all’invio telematico se l’F24 supera i mille euro. Impossibile versare il dovuto allo sportello bancario.

Insomma non siamo nemmeno più liberi di pagare come vogliamo.

In mezzo a tutto questo, e si potrebbe proseguire ancora con mille esempi, controlli e complicazioni sempre peggiori per i contribuenti onesti, e libera tutti per evasori incalliti e furbacchioni, gli unici che in questo marasma trovano terreno fertile.

Un unico filo conduttore nelle conversazioni: #noncelafacciamopiù.

E non è ancora finita. Non bastasse il fisco, ci si mettono anche le banche, che cambiano parere sugli affidamenti dall’oggi al domani, mettendo di fatto in ginocchio anche il più onesto e motivato imprenditore (grazie Basilea 1, 2, 3… stella!).

Quotidianamente, proprio qui, intorno a noi, chiude un’azienda. Altra disoccupazione. Sempre meno denaro in circolazione. E mentre stringiamo i denti cercando di resistere è sempre più difficile non chiedersi … #cosasiinventerannoquestavolta?

Sandra Pennacini

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