Tintoria Garden, una nuova idea di lavanderia

Non solo abiti puliti, ma igiene per tutto ciò che ci circonda

Emanuela Belcastro

Emanuela Belcastro

CENTRO – Capita, a volte, che le scelte professionali influiscano in maniera decisiva su tutta la storia personale. E’ questo il caso di Emanuela Belcastro, titolare della Tintoria Garden di via San Giovanni bosco 7, che da maggio 2012 non solo ha trasformato la sua vita lavorativa, intraprendendo con entusiasmo una nuova carriera professionale ed imprenditoriale, ma si è anche trasferita a Trofarello con la famiglia per avvicinarsi al lavoro.

Un cambiamento non da poco…

«Il cambiamento lavorativo è stato enorme ma credo che, ogni tanto, ci si debba buttare, ma con serietà. Io provengo da una professione diversa e ho sentito l’esigenza di seguire numerosi corsi di formazione, per imparare al meglio il nuovo lavoro e per rubare i trucchi del mestiere. E’ stato comunque un grande cambiamento: come imprenditrice non si finisce mai, grava tutto sulle tue spalle, dal lavoro all’organizzazione, alla burocrazia. Riuscire ad avviare una propria attività, però, è una grande soddisfazione».

Non è un campo semplice.

«È tutt’altro che semplice! Sto continuamente seguendo corsi di formazione e di aggiornamento per conoscere tutti i tipi di tessuto, i prodotti, i lavaggi ed i trattamenti per i diversi capi, i macchinari da utilizzare ma anche come porsi con i clienti. Il servizio offerto è fondamentale, ovviamente, ma è anche importante il modo di rapportarsi con le persone».

A casa possiamo scegliere tra una miriade di prodotti: anche a livello professionale è la stessa cosa?

«L’investimento in questo mestiere è alto: io utilizzo una gamma di prodotti professionali che mi dà riscontri molto positivi, anche perché sono tutti prodotti specifici per capi che hanno ciascuno caratteristiche e problemi diversi. La differenza nel risultato si vede, viene percepita chiaramente dai clienti, anche perché possono loro stessi provare i miei prodotti professionali a casa perché li vendo anche alla spina, con un notevole risparmio di plastica e di costi».

Quali sono le specializzazioni della Tintoria Garden?

«L’offerta è ampia: lavaggio a secco, lavaggio con la macchina ad idrocarburi, lavaggio ad acqua anche di oggetti ingombranti quali tende e tappeti. Abbiamo poi il servizio di sartoria, servizio di tintura per praticamente tutti i prodotti. Offro poi anche altri piccoli e grandi nuovi servizi, cercando di dare un’impronta tutta mia, di rinnovare. Curo anche aspetti apparentemente secondari come il confezionamento dei prodotti da consegnare al cliente: dal cravattino che mantiene rigido il colletto della camicia al cartoncino per le camice piegate. Da un po’ di tempo offro anche la sanificazione all’ozono, anche a domicilio».

Di cosa si tratta?

«L’ozono è un gas naturale instabile formato da tre atomi di ossigeno in ogni molecola, che possiede un grande potere ossidante. Infatti, è in grado di degradare ed eliminare gli elementi inquinanti o nocivi quali virus, acari, insetti, spore, muffe, sostanze chimiche dannose e persino fumo e odori, il tutto in maniera totalmente naturale».

Lascia qualche traccia od odore?

«No, essendo un gas instabile, pochi minuti dopo l’utilizzo l’ozono si trasforma in ossigeno, senza lasciare alcun tipo di traccia o residuo chimico, senza lasciare odori sgradevoli o macchie sui tessuti. E’ un procedimento testato scientificamente, certificato e verificabile, anche dai nostri clienti, tramite il prelievo di tamponi dal prodotto».

È un servizio in alternativa al lavaggio?

«No, perché si può effettuare su tutte quelle cose che non si lavano mai o quasi mai e che, anzi, non si pensa che possano essere pieni di organismi ostili alla nostra salute: dai materassi ai caschi delle moto, dalle automobili ai divani, dai seggiolini dei bambini ai giocattoli. Quando si passa dalla pulizia all’igiene, si scopre un nuovo universo di bisogni. Sto organizzando delle dimostrazioni per mostrare questo servizio ai miei clienti».

In cosa l’ha stupita Trofarello, in positivo, in questi tre anni?

«Prima non conoscevo Trofarello ed ho scoperto che c’è un passaparola incredibile, sia nel bene che nel male. Fortunatamente, io lavoro molto grazie al passaparola, e anche grazie a questo in tre anni c’è stato un notevole incremento del fatturato».

E di cosa può lamentarsi?

«Purtroppo il negozio non è in una posizione di passaggio: quando ci sono le notti bianche o altre manifestazioni che dovrebbero favorire il commercio, noi siamo tagliati fuori. I negozi ed i locali di questo complesso sono quasi tutti sfitti per cui manca il passaggio».

Quali rapporti ci sono tra i commercianti?

«Manca un’associazione di commercianti che organizzi, contatti, coinvolga. E’ un peccato perché servirebbe molto avere collaborazione. In alcuni casi è successo, soprattutto con i colleghi più giovani: speriamo che sia l’inizio di un nuovo clima».

E per il futuro?

«Dopo tre anni di attività ho rilevato una seconda tintoria a Revigliasco, che gestirò con l’appoggio di personale qualificato e formato. Questo è un mestiere artigianale, in cui si mette molta professionalità, per cui solo del personale molto preparato può farlo al meglio».

 

Davide Roccati

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