Architetto / scultore che plasma la creta

Donato Donno

C’è tutta la vita artistica nel laboratorio di Donato Donno, architetto scultore che ha fatto del suo atelier laboratorio di via Bachelet il suo quartier generale. Ad un anno dalla sua prima personale presso il centro culturale Marzanati facciamo il punto della sua attività.

Un anno intenso di opere e sculture per l’architetto Donno che oggi può vantare alcune personali in giro per l ‘Italia . «Essere artista per me vuol dire collegare testa, mani, cuore nel realizzare unʼopera al fine di trasmettere emozioni che vengono percepite da chi le guarda – spiega Donno – Se le sensazioni e le emozioni arrivano all’osservatore coinvolgendolo, vuol dire che si è riusciti a svolgere appieno il compito dellʼartista, sia esso acquirente delle sculture o semplice appassionato di arte.

Sin dall’infanzia nutro una forte sensibilità artistica, dimostrando da sempre una innata capacità nelle opere manuali e pittoriche anche nel semplice disegno infantile. Affinandomi, con tecnica e metodologia al conseguimento della Formazione Artistica Presso il liceo Artistico di Torino, lʼallora Liceo Cottini di via De Margherita. Attingendo artisticamente parlando per metodica e tecnica ai già allora importanti maestri diretti Giuseppe Penone, Ezio Bersezio, Antonio Carena, Sergio Saccomandi . La vita mi ha portato a tralasciare la parte artistica della mia professione per dedicarmi alla ricerca della pura architettura, conseguendo la laurea, presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, il 26 ottobre del 1989 e lʼAbilitazione alla professione di Architetto . Dal 1990 inizio a lavorare come Architetto Libero professionista. Riprendo come hobby, lʼattività scultorea, ricercando forme ed espressione nei materiali poveri e nel materiale povero, semplice per eccellenza, “primordiale “ quale è lʼargilla . Plasmandola quasi esclusivamente con le mani per sentirne, al diretto contatto della stessa, ogni forma ed espressione, cercando quasi nellʼimmediato, di imprimere e fissare le sensazioni percepite. Le mie opere passano da figure tematiche a temi astratti, oggi espongo sapendo che possiedo e “sento” mia la materia. Essere artista per me vuol dire collegare testa, mani, cuore nel realizzare unʼopera al fine di trasmettere emozioni che vengono percepite da chi le guarda».

Nella sua bottega si respira gli odori dellʼargilla plasmata ed i colori che usa per dorare e bronzare. Una bottega dove si plasma lʼarte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *