I giovani, secondo me – intervista a Stefano Francescon

Stefano Francescon

Stefano Francescon

Centro – È argomento di attualità ciò che la nostra città offre o può offrire ai giovani. Il punto di vista del M5S è stato esposto nel recente incontro, dal quale è scaturito un gruppo di lavoro, che nei prossimi mesi dovrebbe avanzare precisi progetti.
Questa settimana abbiamo interpellato Stefano Francescon, giovane attivamente impegnato sulla scena politica quale appartenente al PD.

Francescon, qual è il suo punto di vista in merito all’attuale situazione dei giovani a Trofarello?

«I giovani a Trofarello attualmente non hanno nessun tipo di stimolo, non viene fatta alcuna iniziativa a loro rivolta. Penso che ognuno di noi debba trovare il modo di essere utile, io, per esempio, faccio parte di diverse associazioni e progetti, che mi permettono di conoscere tanta gente e vivere nel paese. Il capitolo politico mi impegna molto, ma prima viene il senso di affetto per la mia città».

Laddove lei assumesse un ruolo attivo nell’amministrazione comunale quali proposte avanzerebbe, con specifico riferimento al mondo giovanile?

«Sicuramente trasformerei  l’Informa-giovani, facendo sì che diventi più fruibile per i ragazzi. L’apertura di un  punto giovani può essere una bella idea, però bisogna trovare un luogo adatto ed i fondi, entrambi mancanti al momento. Per me un “punto giovani” deve servire non solo come punto di aggregazione, ma anche come strumento di formazione, ad esempio costruendo percorsi sulla cultura della legalità e la lotta  alle droghe. Proporrei progetti di utilità sociale, come ho fatto lo scorso anno con Il Treno della Memoria, legandolo a un vero progetto sulla Memoria che insegni ai giovani il valore di quel periodo. Organizzerei una maratona musicale sull’esempio di Moncalieri, ovviamente un qualcosa di più piccolo, ma che coinvolga i giovani. Il mio sogno sarebbe quello di rimettere in piedi lo spazio Ex Fornaci, un bellissimo esempio per la nostra città. Lavorerei di più sullo sport, aumentando i finanziamenti alle associazioni sportive, riqualificando gli spazi dedicati e le strutture esistenti.
Infine, ma non meno importante, chiederei ai ragazzi di occuparsi di più della loro città, riunendoli in un’associazione che proponga progetti di utilità».

Lei ha partecipato come auditore al recente incontro giovani / M5S. Quale la sua impressione?  Ritiene vi siano punti di incontro o progettualità possibili da avanzare congiuntamente?

«Si ho partecipato e sono anche intervenuto. Qualcosa non ha funzionato, c’erano pochi ragazzi. Forse perché l’evento era organizzato da un movimento politico in cui i ragazzi non si sentono rappresentati.  I problemi sollevati in quella serata sono già emersi e sono sempre gli stessi, non penso che occupando le case sfitte o diroccate si ottenga qualcosa, ci vuole progettualità. Io sono disposto al dialogo ma non alla contestazione pura e semplice, occorre avere delle idee e saperle esporre, anche con un po’ di astuzia.
Mi scuso per aver detto alla serata che non viene convocata la commissione delle politiche giovanili, è stato un errore, perché nel nostro statuto comunale questa commissione non è prevista. Sarebbe un bel passo in avanti quello di inserirla e iniziare una progettualità seria.
Condivido con il M5S la critica all’assessore alle politiche giovanili. Davvero pochi ragazzi conoscono l’assessore e hanno avuto modo di parlarci. Il vero assessore alle politiche dei giovani sta in mezzo ai ragazzi e insieme a loro dialoga».

Dovendo dare delle priorità, quali sono secondo lei i progetti che devono avere precedenza assoluta?  E concretamente come potrebbero essere realizzati?

«Sono tutti prioritari gli interventi che ho esposto, in questo paese non c’è nulla e quindi occorre partire da zero. Certamente non è semplice, occorre trovare i soldi e fare scelte politiche sugli obiettivi di investimento. Non basteranno un anno o due. Qualunque sarà il progetto della Trofarello futura il capitolo politiche giovanili, sport, cultura e lavoro dovrà essere centrale nell’azione della prossima amministrazione».

Le sue conclusioni? Intende candidarsi alla prossima tornata elettorale?

«Ci tengo a concludere dicendo che non intendo offendere o criticare nessuno; certo dico all’Amministrazione Comunale che occorre fare di più, è inaccettabile che in quattro anni di mandato l’assessore alle politiche giovanili non abbia fatto nulla. Con questa intervista non intendo lanciare la mia campagna elettorale verso le prossime amministrative. La strada è in salita e io preferisco lavorare come sto facendo per la mia città. Se e quando deciderò di candidarmi informerò il paese di questa mia decisione e mi confronterò con quest’ultimo».

Sandra Pennacini

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