Centro – Proposta attacca l’amministrazione con un comunicato sulla scuola La Pace.
«Il nome della scuola materna La Pace dovrebbe evocare immagini di tranquillità e fissità. Al contrario, la sua storia poco più che decennale è sorprendentemente caratterizzata dal movimento e dalla dinamica: si muoveva l’intonaco in corrispondenza del giunto strutturale, come rilevava già il verbale di collaudo del 2006. Si muovevano i mattoni del muro di contenimento e le crepe nei muri interni, come potevano osservare i genitori preoccupati al punto da chiedere con insistenza una perizia strutturale arrivata solo nel 2014.
Si muovono i “professionisti”, come possono rilevare i trofarellesi, leggendo che è appena stato approvato il “progetto esecutivo di sistemazione del primo lotto della scuola”, quello attualmente in funzione, dopo che gli evidenti problemi della struttura sono stati a lungo minimizzati e trascurati.
E si muovono i costi! Esclamiamo noi, perché le cifre relative ai costi di questa scuola sono, più che ballerine, delle autentiche scalatrici. E infatti salgono, salgono sempre. 295mila euro è il costo complessivo della sistemazione di questa parte della scuola. Ma soltanto 107.800 euro valeva il rimborso che il Comune ha ottenuto dal costruttore e dai progettisti per i danni causati dagli errori commessi.
La differenza c’è ed è consistente. L’amministrazione comunale non ha spiegato perché sia stata accettata come rimborso una cifra più bassa del necessario.
Siamo tornati a rileggere gli atti; dai quali emerge che il Comune di Trofarello ha sottoscritto con i professiosinisti una “scrittura di transazione” con cui l’Amministrazione riconosce su di sé “la partecipazione ai costi per l’eliminazione dei vizi e difetti dell’opera e suo ripristino” per il 23% di un costo previsto complessivo che ammonta a 140mila euro oltre iva.
Riconoscendo volontariamente e per iscritto una bella fetta di propria responsabilità per quanto è successo alla scuola La Pace e per i relativi costi. Lo riconosce in quell’atto ma, tuttavia, lo nega poi davanti ai trofarellesi».