Parola fine al Meeting internazionale sul cibo

Centro – Il meeting italiano che concluderà il Progetto Comenius “Food Glorious Food“ si è appena aperto da ieri e si terrà fino al 7 marzo.

Ragazzi ed  insegnanti sono arrivati da Berlino, Nottingham e Murcia. Sono in tutto 38 persone:  28 ragazzini di 11-12 anni e 10 insegnanti. Ieri, 3 marzo, il “welcome day”  è stato dedicato all’accoglienza con un breve spettacolo seguito da un buffet di benvenuto. Oggi, mercoledì 4 marzo, sarà dedicato alla città di Torino, con visita al Museo del Cinema, passeggiata in centro ed attività sul cibo presso Eataly. In serata è programmata una cena presso le famiglie italiane, per tutti i ragazzini ospiti ed una lezione di cucina per gli insegnanti, presso la scuola dell’infanzia “Massaia”, condotta dagli chef Corrado e Nicola.

Domani, giovedì, ci sarà l’uscita nelle Langhe, con visita al Museo del vino di Barolo ed  all’Università di Pollenzo e laboratorio di cucina presso il ristorante “Da Gemma” di Roddino.

Venerdì, sia il mattino sia il pomeriggio saranno dedicati alla scuola, con attività nelle classi.

Sabato sarà la giornata delle partenze. Rosangela Dovio, responsabile del progetto spiega che «il programma si presenta così denso di avvenimenti e di proposte, grazie alla sinergia del gruppo di lavoro e alla generosa disponibilità delle famiglie italiane».

Prossimi, ormai, alla conclusione di questo progetto biennale, la Dirigente scolastica, professoressa Valeria Fantino chiarisce le sue finalità: «Perché un progetto così complesso, impegnativo e lungo? Imparare a conoscere le altre realtà, soprattutto europee, è un impegno fondamentale per i  nostri ragazzi, che dovranno vivere in un mondo molto più complesso rispetto al nostro. Inoltre, realizzare un Comenius permette di acquisire conoscenze e competenze molto differenziate, ma che toccano tutte o quasi le “discipline”: inglese, educazione alimentare, geografia, storia, ambiente, ecc… Non si può più pensare di coltivare il proprio orticello, il mondo è troppo grande ed i nostri figli dovranno imparare ad affrontare le diverse sfide del futuro. Anche questo progetto è un modo per prepararli alla vita. Grazie a tutti i miei collaboratori, alle famiglie ed, in particolare, a Rosangela Dovio e Alberto Delle Piane».

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