Il Tempio del Rock di Tony Scanta

«Il concerto del 4 aprile sarà memorabile»

Entrare al Peocio è come entrare in un piccolo tempio del rock. Sarà per le chitarre appese alle pareti, per i poster e lo schermo con i video dei concerti di gruppi rock/heavy metal, per le numerose dediche che portano le firme di talenti importanti che tanto hanno dato alla scena musicale internazionale.

scantamburlo1Non è infatti facile portare in una piccola realtà come Trofarello nomi che un pubblico di estimatori non esiterebbe a definire “mostri sacri” come avverrà, ad esempio, sabato 4 aprile quando suoneranno insieme Jennifer Batten, Stu Hamm e Chad Wackerman.

Non che il Peocio sia nuovo a sorprese di questo tipo: di artisti nel corso della sua attività ne ha visti davvero molti, dal fratello di Jimi Hendrix, Leon, a Kee Marcello, chitarista degli Europe a tanti altri nomi illustri che hanno suonato in gruppi molto noti o spalla a spalla con le rockstar più quotate.

Abbiamo parlato di questi artisti con Tony Scantamburlo, titolare del Peocio e deus ex machina di questi improbabili sodalizi.

Tony, la serata del 4 aprile sarà ricordata come l’incontro tra tre personaggi che, senza il tuo interessamento, difficilmente avrebbero mai avuto occasione di suonare insieme. Ci vuoi dire qualcosa in più di questi musicisti?

«Si tratta di Chad Wackerman che è il batterista di Frank Zappa, fenomeno estroverso e carismatico, e di Allan Holdsworth. Jennifer Batten invece è una delle chitarriste più talentuose al mondo che ricordiamo per i vari tour fatti con Michael Jackson e per aver suonato con Jeff Beck. Inoltre ci sarà anche Stu Hamm considerato negli anni passati il miglior bassista rock e jazz che ha suonato con Joe Satriani e Steva Vai. Infine Nazzareno Zacconi, un altro fenomeno, darà una mano con la chitarra».

Anche se i personaggi del 4 aprile sono di alta caratura questo non è di certo l’unico concerto del Peocio.

«Assolutamente no. Noi facciamo concerti ogni venerdì e sabato. Abbiamo cercato di alzare il livello già anni fa portando quei musicisti che si possono vedere solo allo stadio, per intenderci».

Tra l’altro mi risulta che spesso tu abbia occasione di suonare con questi musicisti quando vengono a fare i loro concerti qui.

«Sì, ho questo piacere. Con alcuni sono proprio amico e mi sento costantemente».

E poi ci sono le iniziative a scopo benefico per buone cause o raccolte fondi… «

Certamente, domenica 22 c’è stato Rock4Caritas la giornata per la Caritas. Noi cerchiamo di trovare lo spazio per questi eventi anche se i nostri politici dovrebbero impegnarsi a trovare degli spazi più grandi per iniziative di questo tipo dove non ci sono colori, fazioni e dove bisognerebbe solo darsi da fare tutti insieme».

scantamburlo2E del Peocio cosa puoi dirci? «Il locale nasce nel 1996 dal mio amore per la musica dal vivo e per la poca simpatia verso i DJ. Devo dire che il riscontro di pubblico mi è sempre arrivato più da fuori che da Trofarello con persone che arrivano da Torino, Alessandria, Roma e anche dalla Francia per vedere certi nomi. Il Peocio diventa circolo culturale ricreativo nel 2006 e nelle sue sale hanno suonato chitarristi e musicisti non solo rock ma anche jazz e blues. La musica leggera e pop no, ci sono altri locali specializzati e c’è già Sanremo che pensa a far venire per tre giorni il mal di stomaco agli italiani».

Puoi dirci qualcosa sui tuoi segreti per far arrivare questi artisti?

«Innanzi tutto è più difficile far arrivar la gente che far arrivare i nomi. Tutto nasce comunque da un concerto organizzato molti anni fa in cui facemmo suonare una band progressive che non aveva avuto il benestare per suonare a Milano, gli Spock’s Beard. Fu un concerto memorabile. E da lì abbiamo poi avuto il batterista dei Jethro Tull, il chitarrista degli Europe, gli House of Lords, John Macaluso e molti altri. Probabilmente l’ospitalità è buona».

E questi grandi artisti avanzano mai richieste strane come quelle a cui ci hanno abituato le popstar?

«No, devo dire di non essermi mai trovato davanti a richieste strane o particolari. Specialmente la chitarrista di Michael Jackson è una persona davvero umile e gentile. Questi sono operai della musica, gente che fa il proprio mestiere con coscienza e sacrificio, persone che appartengono al mondo della musica vera, della musica suonata non pop star che fanno parte della musica disegnata. E ho rilevato che questi grandi musicisti che hanno suonato con personaggi famosi del rock o in gruppi leggendari se la tirano molto meno di alcuni gruppetti semisconosciuti».

C’è qualcosa d’altro che vorresti aggiungere?

“Long live Rock ‘n’ Roll”

Marco Andreoli

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