Trofarello ha la sua fata

Alessandra Rubiolo, psicologa e mamma di un bimbo autistico, promuove il progetto “Sporcatevi le mani”

LogoIbambinidellefateLa Fondazione “I Bambini delle Fate” finanzia, senza scopo di lucro, progetti sociali rivolti a bambini e ragazzi con autismo e disabilità. Si tratta di una Fondazione di primaria importanza a livello nazionale, presieduta da Franco Antonello, protagonista con il figlio autistico Andrea di un libro di grande successo “Se ti abbraccio non avere paura”, scritto da Fulvio Ervas. È di questi giorni la messa in onda sulle reti Mediaset di uno spot che promuove l’attività della Fondazione, sensibilizzando sul tema dell’autismo, cui hanno prestato voce e musica personaggi noti del calibro di Ligabue e Mara Venier.

Ma tutto questo non è lontano da noi. Anzi, così vicino da poter diventare l’occasione per la nostra piccola comunità di partecipare attivamente e in primo piano ad un’importante iniziativa sociale.

“Sporcatevi le mani” è una iniziativa de “I bambini delle fate”, destinata a finanziare una terapia cognitivo comportamentale A.B.A. sul nostro territorio. E Trofarello ha la sua fata, Alessandra, mamma di Edoardo, un bellissimo bimbo autistico di 10 anni. Le abbiamo chiesto di raccontarci del progetto e del suo ruolo.

Chi è la fata Alessandra?

Alessandra Rubiolo«Sono Alessandra Rubiolo, psicologa e assistente educativa, mamma di Edoardo. Ho aderito al progetto “Sporcatevi le mani” della Fondazione delle fate, diventando io stessa una fata. Il mio impegno in questo percorso è quello di far conoscere il progetto e promuoverlo al massimo delle mie possibilità sul territorio. Metto a disposizione il mio tempo e la mia esperienza, sia professionale che di mamma di un bambino autistico. Sono anche autrice di un libro, “Autismo che fare”, una guida ai centri di riferimento dove effettuare la diagnosi, i percorsi per accedere alle risorse esistenti, le terapie validate dalla comunità scientifica e le associazioni di genitori. A breve sarà in distribuzione gratuita tramite i siti delle associazioni che si occupano di autismo, primo fra tutti l’ANGSA (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) di Torino e Novara».

Autismo. Ci spiega meglio di che si tratta?

«L’autismo è una sindrome comportamentale, che si manifesta entro i primi tre anni di età. È caratterizzata da difficoltà o assenza di relazione con gli altri, difficoltà comunicative e chiusura in se stessi. I bambini affetti da autismo opportunamente seguiti, soprattutto se a partire dall’età prescolare, possono migliorare significativamente la qualità della loro vita, e quella delle loro famiglie. Si tratta di una sindrome molto diffusa, da stime attendibili emerge che un bambino su 150 ne è affetto. Una vera e propria emergenza sociale, che sfortunatamente non trova supporto sufficiente sul territorio, posto che quello che è considerato il miglior approccio terapeutico (A.B.A.) non è disponibile. I servizi sanitari sono impreparati e le famiglie colpite dal dramma rischiano di trovarsi sole».

Il progetto “Sporcatevi le mani” in che consiste?

«È un’iniziativa de “I bambini delle fate”. Il sottoscrittore si impegna al versamento di un minimo di 20 euro al mese. Al raggiungimento di 100 adesioni sul territorio viene finanziato un percorso terapeutico personalizzato di terapia A.B.A.. Si tratta di una terapia basata sull’analisi applicata del comportamento, che, praticata con continuità, permette ai bambini autistici di migliorare considerevolmente. Purtroppo i professionisti in materia di terapia A.B.A. sono pochissimi, per questo motivo i costi sono molto elevati. Questo supporto terapeutico ha dimostrato indiscutibilmente la massima validità, per questo è importante riuscire ad accedervi – e prosegue – Io sono, al momento, l’unica “fata” della provincia di Torino. Il mio compito è quello di informare sul progetto e sulla raccolta delle adesioni. Nessuna somma è raccolta in contanti o con versamenti occasionali. Si tratta a tutti gli effetti di metterci il cuore e di fare un’adozione a distanza. Non di una persona, bensì di una terapia. Fintanto che non si raggiungono le 100 adesioni i fondi versati confluiscono alla Fondazione che li distribuisce sui progetti già attivi. I sottoscrittori ricevono mensilmente via mail una pagina che spiega quanto raccolto, cosa si sta facendo, chi gestisce le somme e i dettagli del progetto finanziato. Inoltre, una volta all’anno, si viene invitati nel centro che svolge il progetto per “toccare con mano” quello che si è fatto e, come ringraziamento, i nomi di tutti i sottoscrittori vengono pubblicati sulle pagine del principale quotidiano della regione».

Come sta portando avanti il progetto a Trofarello?

«Ho coinvolto la scuola, che ha accolto il progetto e distribuito una circolare informativa alle famiglie. Al momento ci sono già undici adesioni. Il mio sogno è quello di veder partire una gara di solidarietà e raggiungere velocemente le 100 adesioni. Sarebbe fonte di enorme felicità per me, e di orgoglio per la comunità, vedere Trofarello divenire la prima città ad istituire un percorso A.B.A. nel territorio piemontese. Pensate che bello: Trofarello, il primo paese dei bimbi delle fate, il primo di tutto il Piemonte».

Come aderire all’iniziativa?

«Basta contattarmi alla mail rubiolo.alessandra@gmail.com. Sarò lieta di dare tutte le informazioni e il supporto necessario. Chi lo desidera potrà anche richiedermi l’invio – gratuito – del libro “Autismo che fare”. Sarà mia cura tenervi informati sull’andamento del progetto, il numero delle adesioni raccolte e, spero con tutto il cuore, del raggiungimento del traguardo delle 100 adesioni, realizzando così il sogno di Trofarello paese dei bambini delle fate».

Sandra Pennacini

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