Di Vizio torna sulla questione: tanto difficile rispondere nel merito?

Lettera del coordinatore del PD – La tassa rifiuti fa ancora discutere

Trofarello centro – Con una lunga lettera il coordinatore del Pd Leonardo Di Vizio ritorna sulla questione delle tariffe della raccolta rifiuti. «Nel numero scorso, infatti, avevo rivolto pubblicamente al sindaco di Trofarello un paio di domande sulle cartelle riguardanti la tassa rifiuti, conguaglio anno 2014 emesse a carico di chi precedentemente era esente per reddito. Infatti ha colpito me e tanti altri cittadini leggere l’elenco di tante famiglie in difficoltà: si tratta di 155 famiglie con reddito inferiore a 7.500 euro – esordisce Di Vizio – Facendo i conti per il comune si tratta di poche migliaia di euro, ma ogni euro per chi è in difficoltà è prezioso.

E’ per questo che ho rivolto al sindaco due semplici domande:divizio

1 – come e chi ha deciso di modificare le percentuali di riduzione della tassa rifiuti per l’anno 2014 eliminando l’esenzione totale;
2 – perché non c’è stato un confronto pubblico, ad esempio con i sindacati, con le associazioni che assistono chi ha bisogno, su una decisione di questo tipo. Mi spiace invece che il sindaco si sia lanciato in insulti verso alcuni cittadini del paese che amministra che sollevavano semplici e chiare domande, per poi rigirarsi in una stantia polemica preelettorale, confusa e inutile.

Il sindaco minaccia nuove tasse sui ceti medi già tartassati? Non sia ridicolo sindaco! In questi giorni è stato presentato il bilancio consuntivo 2014, con un avanzo di amministrazione. Queste poche migliaia di euro si potevano trovare utilizzando il prelievo fiscale in essere ma facendo qualche risparmio marginale (tutti gliene possiamo suggerire qualcuno) e il problema era risolto! Allora facciamo finta che ciò che ha scritto il sindaco sia stato un errore di copia/incolla dei suoi volantini per la campagna elettorale.

Noi – conclude il coordinatore del Circolo Pd – riproponiamo le stesse domande e speriamo in risposte semplici e chiare. Perché un sindaco che risponde alle domande dei cittadini insultandoli non è il sindaco di tutto il paese, ma solo il sindaco di se stesso».

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