Azienda al femminile. Fedua e la cura di bellezza magrebina

Fedua

Nella foto: Fedua El Barnoussi Valeria Cocchini e Federica Balboni

Incontriamo Fedua El Barnoussi all’interno del Centro estetico che porta il suo nome, in viale della Resistenza 3. L’atmosfera è estremamente evocativa e rimanda ad accoglienti atmosfere magrebine.

«La mia storia è comunque centrata su Trofarello, dove sono cresciuta e dove ho frequentato elementari e medie. Poi a Torino ho frequentato l’Istituto d’Arte, Moda e Costume Aldo Passoni ma il percorso non era quello più adatto per me. Così mi sono iscritta alla scuola di estetica dove mi sono diplomata. Ho lavorato poi in diversi centri estetici ma nessuno di quelli mi ispirava, non mi sentivo a mio agio. Cinque anni fa ho quindi aperto il mio centro estetico, dandogli l’impronta che volevo io. L’ambiente che ho cercato di ricreare nel mio centro fa riferimento al Marocco, la mia terra natale che, con i suoi colori ed i suoi profumi, è rimasta dentro di me».

Mettersi in proprio, ancor di più per una donna giovane, non è semplice.
«Non è stato semplicissimo anche se, essendo di Trofarello ed avendo lavorato anche in un supermercato locale come cassiera, ero conosciuta in paese. La maggior parte dei miei clienti, infatti, arrivava da quel supermercato! E’ molto bello perché questo significa che hai lasciato qualcosa di buono, proprio come persona. Attualmente lo staff è composto da me, da una dipendente e da una stagista, Valeria Cocchini e Federica Balboni, e stiamo cercando di dare occasioni di lavoro, inserendo altro personale».

E’ un lavoro che necessita di una formazione continua, immagino.
«Sì, assolutamente, in questo lavoro è fondamentale aggiornarsi perché è in continua evoluzione: metodiche, apparecchiature, trattamenti, La clientela, poi, è molto esigente ed informata sulle novità, e le richiede. Il nostro è un settore in cui non puoi limitarti ad un’offerta ma devi saper fare tutto».

Veniamo ai servizi offerti…
«I trattamenti sono di vario tipo, da quelli più classici (pedicure, manicure, massaggi, trattamenti viso, solarium) a quelli più innovativi. La nostra specialità sono i trattamenti corpo, in modo particolare il Trattamento Berbero che richiede l’umidificazione del corpo, l’applicazione di un esfoliante prima e di una maschera dopo e, infine, un massaggio profondo, molto molto rilassante. E’ un procedimento preso dalla cultura dell’Hammam, il tipico bagno turco del Marocco, che comporta una purificazione profonda della pelle. Il programma dei trattamenti è poi molto ampio. Ci sono poi quelli estetici: dimagranti ed anticellulite, ad esempio, che sono studiati apposta per ogni persona. Non ci sono trattamenti uguali per tutti ma il percorso di trattamento è valutato in base agli inestetismi, alle problematiche specifiche ed alla situazione complessiva della persona».

Quindi effettuate una consulenza personalizzata, arrivando anche a sconsigliare i clienti di effettuare alcuni trattamenti.
«Assolutamente, non facciamo mai trattamenti generalizzati perché siamo fatti tutti in modo diverso, quindi bisogna consigliare la cliente. Ad esempio, a chi soffre di fragilità capillare si deve evitare di proporre trattamenti caldi».

Il vostro è un lavoro prevalentemente manuale?
«Sì, anche se non facciamo solo trattamenti ma abbiamo anche diverse apparecchiature che ci aiutando a risolvere i problemi più in profondità. Ad esempio, da poco abbiamo inserito il vacuum massage, un’apparecchiatura che effettua un’aspirazione del tessuto, lo smuove creando uno scollamento ed una maggiore ossigenazione dei tessuti, per cui la pelle rimane più liscia e tonica. Molto interessante è poi un’altra apparecchiatura che va a staccare la cellulite, creando una vibrazione a 70MHz che scioglie, per così dire, la cellulite, che poi viene eliminata attraverso un drenaggio manuale. I servizi sono poi molti: il laser per l’eliminazione dei peli, il linfodrenaggio, la decontrattura dei muscoli, i trattamenti viso con oli essenziali per la regolarizzazione del Ph, i trattamenti anti age, il dermojet (microaghi che permettono alla pelle di recepire meglio le creme ed i trattamenti), lo Shellac, uno smalto sperimentale che, per la sua rimozione, non ha bisogno di limatura, e che quindi non aggredisce l’unghia stessa. Abbiamo poi due linee di prodotti, molto più efficaci di quelli presenti in vendita nei centri commerciali o in farmacia, perché presentano una più elevata concentrazione di principi attivi».

Ci sono differenze tra i clienti di Trofarello e quelli che arrivano da fuori?
«Sicuramente! Chi è di qui e ci conosce si fida immediatamente di quanto gli proponiamo mentre chi non ci conosce arriva già con un’idea, magari vista in pubblicità o sentita dalle amiche».

Quanto è maschile o femminile la sua clientela?
«A differenza di altri centri che non accettano clienti maschi per motivi di “sicurezza”, noi partiamo dall’assunto che curiamo professionalmente la pelle, maschile o femminile che sia, anche se quelli che vengono da noi sono, normalmente, mariti o fidanzati di nostre clienti, che non scambiano le nostre cure professionali per interesse personale… Negli anni c’è stata comunque un’evoluzione: il maschio si cura molto di più: molti ragazzi giovani, ad esempio, vengono per le sopracciglia mentre i più maturi vengono per la pedicure, per i calli, per il massaggio alla schiena. Una scelta più curativa e, comunque, più sporadica».

Ci sono reti con altri commercianti di Trofarello?
«Conosco quasi tutti i commercianti e molti sono miei clienti. C’è un buon passaparola, ma nulla di più, di organizzato».

Quale ruolo ha il Comune nella vita del commercio a Trofarello?
«Non ho visto “incentivi” ai commercianti: quello che facciamo lo facciamo da noi, senza aiuti. Addirittura una volta c’era un’associazione commercianti che ora non c’è più. Quando si vogliono effettuare dei cambiamenti si trovano, da parte del Comune, solo dei paletti, mai un sostegno. Non so quale potrebbe essere la soluzione: bisognerebbe ricreare la comunicazione con gli altri commercianti, costruendo qualcosa di utile per tutti, attirando anche la clientela da fuori. Ma la prima cosa è superare gli interessi individuali che generano solo battibecchi. Mettere una persona esterna, forse, potrebbe essere una soluzione. Comunque, è un problema sul quale lavorare, come testimonia la tristissima chiusura di molti negozi».

Un’ultima cosa: un messaggio ai trofarellesi!
«Il mio centro è sicuramente particolare, è da vedere, da vivere. Per chi verrà a conoscerci dopo aver letto questo articolo, applicheremo uno sconto del 10 euro su un trattamento a scelta! Un piccolo omaggio per una grande occasione».

Davide Roccati

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