La riforma della scuola Il pensiero della Preside Fantino

8 Valeria FantinoDa tempo si discute sulla Riforma della scuola che sta portando avanti il governo Renzi. Molte sono state le manifestazioni di protesta degli insegnanti che non condividono il testo della riforma. E a livello locale cosa si pensa? Città ha intervistato il dirigente scolastico del’istituto Comprensivo di Trofarello.

Preside Fantino, che opinione si è fatta sulla riforma?
«Il nodo principale della riforma riguarda la scelta dei docenti fatta dal dirigente scolastico. Personalmente non promuovo questa opzione, ma vorrei poter dire no se un insegnante non funziona all’interno dell’istituzione scolastica».

Ci spieghi meglio.
«Vorrei provare le persone. Dopo la fine del primo anno, insieme alla commissione di valutazione e dopo aver acquisito tutti gli elementi, vorrei poter riconoscere se una persona non è adatta alla nostra scuola».

E’ una strada percorribile?
«Oggi non possiamo permetterci di agire in questo modo perché altrimenti susciteremmo la rivolta dei sindacati o rischieremmo denunce, ma la realtà è che il dirigente scolastico e il comitato di valutazione sanno quali sono gli insegnanti che non funzionano dal punto di vista didattico e da quello educativo».

Quali altre problematiche solleva la riforma?
«Ci sarà del clientelismo, è inevitabile».

Perciò niente meritocrazia?
«La meritocrazia può esistere se il dirigente scolastico non è un nepotista ma una persona equilibrata. E’ comunque necessario l’aiuto di un comitato di valutazione».

Percepisce malcontento da parte degli insegnanti?
«Purtroppo in Italia esiste la paura della valutazione. C’è però da dire che buona parte dei docenti riconosce coscienziosamente che questa riforma così com’è non funziona e che qualcosa deve essere fatto».

Un’ultima domanda: rincuorata dalla notizia dei 290mila euro per la scuola La Pace?
«Non potrei non esserlo. Mi sta molto a cuore che vengano eseguiti i lavori di consolidamento per La Pace 1. Sono contenta per i bambini della scuola materna e per i ragazzi delle medie che ritroveranno finalmente i propri spazi dopo tre anni».

Federica De Marco

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