Progetti ti salva la vita

Mangone Cesare e Ivan

Cesare Mangone col figlio Ivan accanto ad un defibrillatore Progetti

Se un cittadino di Trofarello viene colpito da arresto cardiaco ha due possibilità di sopravvivenza: sperare nell’arrivo tempestivo di un’ambulanza attrezzata o raggiungere in pochi minuti strada del Rondello, dove ha sede la Progetti.

Si tratta dell’unica azienda italiana produttrice di defibrillatori, che da due anni e mezzo si è trasferita proprio a Trofarello. Pochi lo sanno, quasi nessuno. Ma la notizia vera è che una città di 12 mila abitanti non abbia a disposizione almeno uno di questi oggetti salvavita, i defibrillatori appunto. Entro il 31 dicembre di quest’anno le società sportive dovranno munirsene per legge. Ma un obbligo non basta a fare cultura. Ed è proprio la cultura della salute pubblica, l’attenzione alle emergenze, che manca nel vocabolario di molti amministratori.

Ma torniamo alla Progetti, che ora i trofarellesi impareranno a conoscere, almeno a sapere che esiste. Nasce 25 anni fa per iniziativa dell’attuale presidente, Cesare Mangone, che al culmine di una brillante carriera di manager nel settore elettromedicale, di punto in bianco lascia un signor stipendio, benefit vari e la possibilità di altra brillante carriera per rimettersi in gioco, all’età di 43 anni, fondando una propria azienda.

Cesare Mangone compra apparecchiature elettromedicali, le perfeziona, le marchia Progetti e le rivende, garantendo servizio e assistenza. L’abilità dell’imprenditore è stata soprattutto quella di rivolgere il proprio sguardo all’estero, quando pochi lo facevano ed era più facile restare nel proprio orticello. Ma il mondo è grande, se si lavora bene il made in Italy viene apprezzato e poi all’estero è meno problematico ottenere i pagamenti rispetto a quanto avviene in Italia. Insomma, la Progetti cresce in fretta, si afferma e a un certo punto comincia a produrre in proprio i defibrillatori.

E’ il grande salto di qualità, che ne fa un brand riconosciuto ovunque. I suoi concorrenti sono le grandi multinazionali, con cui non può competere per ordini e fatturati ma per qualità dei prodotti sì. La legge – dettata dall’emozione seguita alla morte del calciatore Morosini – che impone la presenza di defibrillatori presso le società sportive e nei luoghi affollati – scuole, teatri, metropolitane – segna un ulteriore incremento dell’attività della Progetti, che comunque continua a commercializzare anche molti altri prodotti medicali.

La crisi non ha intaccato l’azienda, che negli ultimi anni ha continuato a registrare un aumento a due cifre del fatturato, che oggi si attesta sugli 8 milioni. I dipendenti sono 22 – ma loro li chiamano collaboratori, convinti che gli uomini e le donne dell’azienda siano la sua vera ricchezza – più una cinquantina di collaboratori esterni. Esporta in circa 70 paesi al mondo e nuove frontiere stanno per essere varcate. Una di queste, la Cina (dove peraltro l’azienda è presente da anni), potrebbe far segnare un ulteriore salto di qualità. Un’altra è l’e-commerce, con cui l’azienda vuole aumentare le proprie potenzialità commerciali. Cesare Mangone ci ha sempre visto lungo, anche quando ha convinto il figlio Ivan, che voleva fare il medico, a entrare in azienda. Oggi Ivan Mangone è il direttore generale, il futuro è suo ma già il presente lo vede al tavolo delle decisioni più importanti.

Una filosofia della Progetti è che il territorio che ospita l’azienda debba in qualche modo essere premiato, quasi un debito di riconoscenza. Per questo forse nei mesi scorsi sono stati donati 50 defibrillatori all’Uffico Scolastico, che ha provveduto a distribuirli in altrettante scuole. E per questo il 13 maggio è stato donato un defibrillatore al tribunale di Torino, unico in Italia ad avere un Dae (defibrillatore automatico esterno). Sono iniziative che servono anche per promuovere il marchio, visto che Progetti non è un ente benefico. E anche se la propria patria spesso è l’ultima a riconoscere i meriti qualche prestigioso successo Progetti lo ha ottenuto anche a Torino. Dopo aver cardioprotetto la metropolitana, di recente ha completato l’opera con la struttura Gtt: oltre che nella metro ci sono defibrillatori Progetti anche in tutti i depositi di tram e autobus e sulla cremagliera Sassi-Superga. La settimana scorsa Ivan Mangone ha consegnato un proprio defibrillatore allo stand di Slow Food a Expo 2015.

E Trofarello? Prima o poi si sveglierà, per il momento si può vantare di ospitare un’eccellenza italiana.

Roberto Ponte

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