Vola a Londra “Dolly and me”: l’ultimo libro di Marianna De Angelis

CENTRO - E’ già in distribuzione l’ultima fatica editoriale di Marianna De Angelis, impiegata trofarellese di 44 anni, mamma di Stefano e Sara e scrittrice per vocazione. Il suo libro, Dolly and me, è  in vendita a Trofarello come nelle più prestigiose librerie del Regno Unito. Grazie anche ad una abile operazione di crowdfunding che ha permesso all’autrice di raccogliere qualche spicciolo per la prevendita della sua opera. «Finalmente ci siamo, siamo partiti alla grande con tante iniziative – spiega Marianna De Angelis – Il libro, stampato a luglio, dal mese di agosto ha subito raggiunto due librerie Londinesi (The European Bookshop  e Foyles nel quartiere di Soho) dove è stato accolto nel suo complesso con molto entusiasmo. Siamo molto soddisfatti per questo risultato». Ma parliamo della realtà locale, che più ci interessa. «Ci terrei intanto a ringraziare i proprietari della cartolibreria “Caramella” di Via Torino, 56 per aver preso  in carico la vendita del libro – introduce il discorso Marianna – Vorrei parlare di una importante  iniziativa di cui mi sono fatta personalmente carico e di cui si trova documentazione nella pagina fb (https://www.facebook.com/dollyandmebook/) del libro. L’idea è partita da casa Ugi (dove ho donato alcune copie del racconto): per ogni 10 copie vendute, ne verrà donata una agli ospedali infantili, dal Regina Margherita, a quello di Moncalieri fino a raggiungerne il più possibile grazie alla generosità dei lettori. Sono fiera di far partire l’iniziativa proprio da Trofarello, città  dei protagonisti della storia; so che i trofarellesi sono molto generosi quando si tratta di solidarietà. Faccio anche un appello all’Associazione degli Alpini, anche loro sempre pronti a rispondere alle iniziative di solidarietà». Andiamo nel dettaglio, di cosa parla il racconto? «Marty è una bambina di 9 anni che ha il sogno di diventare una imprenditrice di successo. La sua storia inizia con la passione per i disegni, ama disegnare le pecore. In seguito a una punizione inflitta dalla mamma a suo fratello di 12 anni, decide di seguirlo spontaneamente in un programma di  volontariato presso un rifugio per animali; ed è proprio lì che, un giorno per caso, incontra Dolly che diventa la sua pecora. Da quel momento la vita di Marty cambia; ha delle nuove responsabilità, si ritrova a vivere con un animale che richiede un impegno diverso da quello che può essere un cane o un gatto ma,  grazie alla sua creatività e determinazione nel superare i problemi che, come nella realtà, non si fanno attendere, riesce a trasformare la sua amicizia con Dolly in  una piccola impresa di servizi. Man mano che trascorrono i mesi la sua attività, grazie a piccoli investimenti e al passaparola, si espande incrementando i profitti che, grazie al buon cuore di Marty, in parte vengono devoluti in opere di volontariato».
Da cosa nasce il racconto Dolly and me?
 «Dal mio vissuto personale nel mondo del lavoro, ho riscontrato che, la certezza del posto fisso, i vecchi concetti di un lavoro “sicuro e duraturo” quello per intenderci che permetteva anni fa alle persone di fare progetti come quello di  chiedere un “mutuo” per l’acquisto di una casa, fanno ormai parte del passato e con molta probabilità non ci accompagneranno nel futuro. Purtroppo,  anche il pensiero di qualche anno fa che una laurea ti potesse assicurare un posto di lavoro, già oggi è ampiamente superato, e credo che, tra qualche anno, neppure un master potrà fare la differenza, perché il livello medio di cultura sarà sempre più elevato ma sempre più omogeneo – spiega la De Angelis – Sono pertanto convinta che sia molto  importante inculcare fin da piccoli il concetto che solo i migliori, i più intraprendenti, i più coraggiosi,  quelli che sapranno usare al meglio le proprie qualità e la propria fantasia avranno successo nel lavoro e nella vita personale,  perché di riflesso si ribalterà su di essa. Ormai viviamo in un’era dove è essenziale rendersi indipendenti e creare un qualcosa.
 Il racconto  “Dolly and me” vuole essere uno strumento divertente e stimolante, dove si  insegna  ai  bambini a sfruttare al meglio le proprie doti, qualunque esse siano. Questo insegnamento, credo, dovrebbe partire, oggi come non mai, non solo da ogni genitore, ma anche dalla scuola primaria che rappresenta da sempre la via dell’esempio da seguire. L’iniziativa e la capacità imprenditoriale saranno qualità sempre più necessarie per raggiungere obiettivi gratificanti nel mondo del lavoro. “Se si vuole insegnare a un elefante a scalare un albero, penserà tutta la vita di essere un idiota”… ogni individuo ha delle potenzialità che non sono applicabili ad ogni cosa. Ognuno deve sapere riconoscerle, potenziarle e cercare il successo lì,  nelle cose in cui è capace. Vorrei concludere facendo un appello: se dovete fare un regalo a un bambino, regalate un libro. Invogliare i figli o i nipotini alla lettura è un dono prezioso, e sottolineo il fatto che debba essere coinvolgente e stimolante, sia dal punto di vista visivo che della trama.
Io credo che il messaggio di Marty sia  importante, positivo  e stimolante soprattutto perché ambientato nella vita reale, di tutti i giorni. I libri di pura fantasia o di super eroi sono molto belli, ma per porsi un obiettivo bisogna comunque valutare le reali possibilità di realizzazione».

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