Pallone firmato all’asta per i più bisognosi

CENTRO – Un’asta per aggiudicarsi un pallone firmato da Antonio Cabrini, Zibì Boniek, Michel Platini, Paolo Rossi, Marco Tardelli e tanti altri. Lo mette in palio Lulabù per aiutare le popolazioni più bisognose del pianeta.
Ma come si è arrivati a questa asta?
«Un paio di anni fa, abbiamo aderito all’opportunità offertaci dal sito di aste on line “charitystars” riservato esclusivamente alle ONLUS ed alle ONG, ovvero al “Non Profit”; nel passato abbiamo venduto un paio di libri autografati ed oggi abbiamo proposto un pallone usato ed autografato dalla Juventus 1983/84; il pallone ci è stato donato da un socio, che all’epoca lavorava come cuoco  a Villar Perosa, sede di allenamenti e ritiri per la  Juventus – spiega Gigliola Sartori, presidente dell’associazione di volontariato Lulabù – Il pallone, in cuoio cucito a mano, è chiaramente di valore, poiché unico… è stato perciò messo all’asta con un realizzo minimo  “di base” pari a 600 euro, al di sotto di tale cifra non verrà assegnato: ci sembrava scortese privare il nostro socio di un caro ricordo, per una cifra inferiore.
Tutto il ricavato dalla vendita, verrà utilizzato per lo scopo principale, ovvero il sostegno alla Pastorale di don Janvier nelle parrocchie di Manta e di Korontière dove oggi svolge il proprio apostolato. Ci focalizzeremo principalmente a sostenere i bambini.
Nella parrocchia di Manta c’è un internato, ovvero ciò che noi chiameremmo “collegio”, legato alla scuola elementare cattolica che accoglie al momento 68 bambini provenienti dai villaggi delle due parrocchie, villaggi molto lontani e sprovvisti di scuola. Questi bambini sono di famiglia (quando c’è) molto povera e tanti sono orfani, non in grado quindi pagare la seppur minima “retta” richiesta per far fronte alle spese per l’acquisto del cibo, lo stipendio delle due cuoche e delle tre “mamans” che si occupano dei bambini che hanno fra i 5 ed i 12 anni. La spesa totale è di circa 1250 euro mensili, per i nove mesi dell’anno scolastico.
Speriamo quindi di realizzare una buona cifra, che ci consentirà di donare un sereno anno scolastico a questi bambini».
Cosa bisogna fare per partecipare all’asta?
«Per partecipare all’ Asta, è sufficiente collegarsi al link
https://www.charitystars.com/product/pallone-utilizzato-e-autografato-dalla-juventus-stagione-1983-84?utm_source=criteo&utm_medium=displayRET&utm_campaign=retargeting e fare un’offerta, registrandosi al sito in maniera molto semplice: l’iscrizione serve a raggiungere il partecipante se la sua fosse l’offerta vincente».
Fino a quando c’è tempo per partecipare all’asta? «L’asta termina mercoledì 29, alle ore18 e non verrà riproposta. Abbiamo infatti deciso che, se non incontrerà l’interesse degli Juventini e/o sportivi veri, il pallone tornerà nelle mani del Socio donatore.
Fra gli autografi, trovate quello di Zibì Boniek, di Michel Platini, di Paolo Rossi, di Marco Tardelli, di Antonio Cabrini, di Beppe Furino, di Sergio Brio… solo per citare i più famosi…
Chi volesse comunque aiutare questi bambini e l’operato pastorale di don Janvier, può farlo attraverso il c/c postale n. 7690750 intestato a «Lulabù ONLUS»
c/c/bancario «Lulabù ONLUS» presso CRF Trofarello – Iban: IT 35 R 06170 31080 000001536654 indicando la causale: “aiuto a pastorale don Janvier” oppure “aiuto bambini internato Manta”. Prossimo appuntamento dell’associazione?
«Domenica 3 dicembre, alle ore 12,30, presso l’oratorio di Valle Sauglio, Via Umberto I 94, si terrà il pranzo solidale; per partecipare è obbligatoria la prenotazione, entro e non oltre il 30 novembre, al 327.6873616 oppure lulabu-onlus@libero.it
A nome di don Janvier e di tutti coloro che   riusciamo ad aiutare, vi ringraziamo ricordando che “Non è la mano che dona, è il cuore”».
Ma cos’è Lulabù?
«Lulabù è una piccola ONLUS, formata da soli 35 soci, che si propongono principalmente di sostenere l’opera pastorale di don Janvier Tchato, sacerdote beninese che anche quest’estate è stato ospite della parrocchia di Valle Sauglio, su invito del parroco don Giovanni e nostro.
Lulabù ha come missione quella di offrire aiuto per sostenere la scolarizzazione, la salute e l’alimentazione ed autonomia di vita, di bambini, giovani e famiglie della diocesi di Natitingou, nel nord-ovest del Bénin – continua la Sartori – è in quest’ottica che ci muoviamo, cercando di trovare modi di autofinanziamento, i principali dei quali sono i pranzi o cene solidali ed i mercatini con vendita di artigianato tipico beninese e non. A questo proposito abbiamo quasi sempre a disposizione il burro di karitè, ottimo per la pelle da 0 a 100 anni.
Dal settembre 2016 a oggi, abbiamo potuto realizzare alcuni mini-progetti per un totale di 13.440 euro: sono stati acquistati i materassi per i bambini della Maison de Béthanie, abbiamo aiutato i bambini dell’internato di Pehunko, andato improvvisamente a fuoco, procurando loro nuovi documenti, libri e quaderni oltre ai letti; abbiamo donato una protesi ad un giovane che aveva perso una gamba in un incidente stradale e ricostruito una casa in mattoni ad un giovane disabile ed alla sua mamma; ultimamente stiamo donando a due gemellini, abbandonati e fortemente denutriti, il cibo proteico (e molto costoso) necessario alla loro ripresa…e, per ultimo, ci stiamo impegnando per il motivo che ci ha spinti a quest’ultima attività di autofinanziamento attraverso l’asta on line».

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