La Vijà trofarellese dagli Alpini porta tanti estimatori del piemontese e curiosi

CENTRO – Ha richiamato un centinaio di curiosi ed appassionati del dialetto piemontese la Vijà, la veglia che i contadini facevano quando la sera si riunivano nelle loro stalle per raccontare storie, fatti e tradizioni popolari, riproposta la settimana scorsa presso la sede degli Alpini. Organizzata dal Gruppo Storico Vagnone, in collaborazione con il Circolo degli Alpini, del circolo 4 Mori e con il patrocinio del Comune di Trofarello. «La Vijà è un’idea che ci è venuta durante le rappresentazioni che facciamo nei paesi di tutto il Piemonte con il gruppo storico dei Conti Vagnone. Il nostro paese e antico con una storia gloriosa ed importate da ricordare e valorizzare. Da qui è nata la Vijà – spiega Ermanno Ubertino – Tutto valorizzato dalla poesia di cui Trofarello ha avuto ed ha ancora nuovi esponenti».
La Vijà era un modo per stare insieme. L’occasione arrivava con l’attesa per qualche evento particolare come una mucca che doveva partorire o l’attesa di una pioggia. Oggi è una tradizione che si sta riscoprendo. Sala gremita e molta soddisfazione per tutti i partecipanti con molte persone da fuori». Progetti per il futuro? «La serata sarà senza dubbi riproposta. è stata una bellissima esperienza. è l’unico modo per confrontarci con Facebook.

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