Cena multietnica: la carica dei 150

Centro – A TAVOLA CON IL GRUPPO 10MARZO2018
«Possiamo dire che è stato un successo – esordiscono gli organizzatori – Centocinquanta persone hanno condiviso la nostra cena multietnica.
Tutto è iniziato la mattina alle ore 9. Rinunciando ai nostri quotidiani impegni ci siamo ritrovate a dividerci pentole, fornelli, stoviglie per iniziare le preparazioni dei piatti che avevamo previsto ed indicato nel menù. Degli acquisti si erano occupate alcune di noi nel giorno precedente. Con sorpresa ci siamo ritrovate a dividerci gli spazi e i compiti con una rapidità e naturalezza che ha sorpreso anche noi. Qualche difficoltà c’è stata. Soprattutto quando abbiamo compreso che dovevamo cucinare con un solo forno a disposizione. I piatti che necessitavano una cottura al forno erano parecchi (i due dolci, i peperoni, il pollo ma anche i crostini di pane). Ebbene, siamo riuscite ad organizzarci con i tempi così da riuscire a sfornare i cibi negli orari giusti. Credo che un po’ sia stata anche fortuna. Una confusione allegra e divertente. Dopo un’ora dalle pentole già uscivano profumi appetitosi ed invitanti. Avevamo previsto di saltare il pranzo ma non ce l’abbiamo fatta. Ci siamo concesse mezz’ora di pausa e condiviso un frugale pranzo con tranci di pizza. Poi nuovamente al lavoro. C’erano da completare le pietanze, da organizzare l’impiattamento, il servizio ai tavoli, ma anche l’accoglienza di coloro che avevano prenotato un posto a tavola. I bimbi che erano con noi hanno contribuito all’allestimento colorando i pannelli, gonfiando palloncini ed apparecchiando il tavolo dove poi avrebbero cenato tutti assieme. Gioco e divertimento per tutti.
Abbiamo cercato anche di allestire con pannelli manoscritti la nostra storia, il nostro percorso che abbiamo definito un viaggio, un cammino per dare forza e sostegno a valori che riteniamo irrinunciabili come la solidarietà, la tolleranza, l’inclusione, l’integrazione, consapevoli che non è negando diritti ad altre persone che riusciremo a difendere i nostri.
Qualche disservizio c’è stato, certo. L’inesperienza ha creato qualche difficoltà nel porzionamento delle pietanze. Qualche commensale è stato servito con un po’ di ritardo. Si poteva fare meglio? Certo, si può sempre migliorare.
Faremo tesoro di quanto noi stessi abbiamo rilevato. Riconosciamo a tutti i partecipanti la pazienza e la tolleranza che hanno dimostrato nei nostri confronti e per questo li ringraziamo.
Abbiamo condiviso ogni attività e così mentre il medico sparecchiava, l’insegnante puliva il pavimento, il pensionato ordinava la dispensa e provvedeva agli ultimi acquisti dimenticati, il funzionario cucinava assieme alla badante, la colf lavava le stoviglie assieme all’impiegata. Tutti hanno fatto di tutto senza distinzione. Le nostre braccia, tutte uguali, così come i nostri cuori – concludono gli organizzatori – Alla fine , quando tutti sono andati via, la tensione si è allentata è arrivata la stanchezza ma anche la consapevolezza che ce l’avevamo fatta.
Se tutto questo è stato possibile lo dobbiamo anche all’impegno e alla generosità della presidente della Pro Loco, signora Pina Rizzi, che ci ha fornito ogni supporto da quello burocratico per le autorizzazioni , all’uso della struttura da loro occupata per la Sagra dell’amarena e delle attrezzatture presenti. Un grazie sincero da parte di tutti noi.
Il nostro impegno non finisce qui».

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