La giornata delle cooperative

Francesca Longobardi

CENTRO – Il 3 luglio si è celebrata la Giornata Internazionale delle Cooperative con lo slogan “Ricostruire meglio insieme”, come occasione per dimostrare che il modello di impresa incentrato sulle persone, basato sui valori cooperativi di autoaiuto, solidarietà, etica, responsabilità sociale ed impegno verso la comunità, consente di ridurre le disuguaglianze, creare prosperità condivisa e rispondere agli impatti legati al COVID-19.
Istituita nel 1923, fu solo nel 1995, anno del centenario dell’ICA, che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la proclamò ufficialmente Giornata internazionale delle Cooperative e ne fu istituita la celebrazione ogni anno il primo sabato di luglio.
L’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte si accoda alle celebrazioni ricordando il rilevante ruolo delle Cooperative nel portare avanti i servizi sociali, anche durante la pandemia globale al motto #noicisiamo, in termini innovativi e di corresponsabilità.
«In Piemonte – afferma Antonio Attinà (Presidente Ordine Assistenti Sociali del Piemonte) – sono almeno il 16% gli assistenti sociali che lavorano per le Cooperative. Talvolta, i colleghi operano dentro i servizi sociali pubblici; altre volte coordinano progetti o servizi, dirigono RSA, si occupano di progettazione sociale o di welfare aziendale». «Le cooperative – aggiunge la trofarellese Carmela Francesca Longobardi (Consigliera Ordine Assistenti Sociali del Piemonte, referente progetti di innovazione sociale presso una Cooperativa) – sono sempre state coinvolte dagli enti istituzionali sia dell’ambito socio assistenziale sia di quello socio-sanitario non solo nella gestione dei servizi ma anche nella realizzazione di progetti perché inevitabilmente riconosciute come depositarie di conoscenze, competenze e professionalità. La partecipazione del Terzo Settore alle varie cabine di regia, messe in piedi dagli enti gestori dei servizi socio assistenziali per co-costruire i servizi, permette di migliorare i processi collaborativi sui territori, individuare problematiche non ancora rilevate, ridefinire i destinatari e garantire un’offerta più ampia ed omogenea su più territori».

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