Nuovo presidente dell’Anpi. Giovedì il passaggio di consegne

CENTRO – Nuovo presidente dell’Anpi Trofarellese. Luca Bernusso, 46 anni, classe 1975, funzionario del comune di Torino, nell’area dei servizi civici. Due figli, Francesco di 10 anni e Giulio di 5. Marito di Federica Flores, da poco portavoce del gruppo politico trofarellese dei Cerini. Un amore che è scoccato oltre 20 anni fa nelle file della sinistra giovanile. Come mai questo impegno con l’Anpi? «Proprio l’impegno politico di Federica mi ha fatto riflettere sulla possibilità di impegnarmi in una realtà associativa. Una sfida che accetto volentieri. Non ho mai ricoperto un ruolo nella vita associativa del paese. Mi sono impegnato nel paese sempre nel campo politico anche se dal 2017 non ho più tessere di partito in tasca. Da qualche anno non sono più attivo politicamente. L’Anpi oggi deve affrontare una questione a livello nazionale. I partigiani ormai non ci sono più. Rimangono pochissimi testimoni di quello che è successo. La questione non è nuova, del ruolo di questa associazione se ne parla da almeno una decina d’anni. Ringrazio Eandi, Maggio, Toaldo, Albertin, Dalmasso, tutto il direttivo che comunque resta come supporto. Io volentieri mi occuperò di curare questo albero e di mantenere in buona salute questo albero chiamato Anpi. Giovedì faremo una riunione di passaggio di consegne per la programmazione anche delle varie attività da realizzare. A livello personale penso che l’Anpi debba avere prima di tutto un ruolo legato alla memoria, alla testimonianza ed al racconto di cosa è stata la Resistenza. Spero, nei prossimi anni, di riprendere, insieme al comune ed alle scuole, un discorso di iniziative rivolto anche alla popolazione in generale per ricordare la storia di quello che è successo ed anche sulla Costituzione italiana. Questo ruolo di memoria e ricordo a mio avviso non va visto in maniera passiva di persone che testimoniano una cosa che è passata e si è concusa. Deve essere una testimonianza attiva. Ci deve essere comunque un collegamento con il presente. è proprio quella la sfida più ardua e difficile: coinvolgere le generazioni più giovani. Io sono nato 30 anni dopo la fine della guerra e quindi non ho vissuto personalmente quei momenti ma grazie a parenti, conoscenti ed alla scuola, ho avuto fin da piccolo la possibilità di avvicinarmi alla storia e di avere informazioni sulla Resistenza, sia in generale che a livello locale. Questo anche grazie a persone che in paese hanno sempre tramandato grazie ad una sensibilità che oggi non c’è più. Ecco mi piacerebbe riprendere questo tipo di attività, senza strafare, senza organizzare appuntamenti cadenzati ma momenti ben organizzati. Altra cosa importante è il ruolo politico dell’Anpi – continua Bernusso – Dovremmo certamente parlare a livello direttivo provinciale. A livello personale cercherò di riallacciare dei rapporti di trasparenza, correttezza e collaborazione con l’amministrazione comunale. Dal 2017 in poi con l’amministrazione comunale c’è stato qualche problema. Io auspico che si possa tornare a collaborare con il comune. Da un lato rispettosa dal punto di vista della “liturgia” dell’evento. Non mancheranno ovviamente fiori su ceppi e lapidi, come non mancherà la breve orazione o il discorso in piazza di qualche relatore. Ma vorrei riannodare questa collaborazione, al di là del colore politico. La funzione dell’Anpi è anche quella di essere sentinella contro la destra estrema. Un momento per analizzare la storia ed i giorni nostri».

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