Un progetto per reinventare il polo culturale

CENTRO – Una completa e totale risistemazione del centro Marzanati. E’ ciò che bolle nella pentola dell’Amministrazione comunale che risponde al nome di “Civil Center“. Un intervento finalizzato alla riqualificazione del centro socio-culturale Marzanati esistente e della biblioteca. «Un intervento da intendersi sia in senso fisico che funzionale, attraverso la riorganizzazione dell’intero plesso per ottimizzare la dislocazione e lo svolgimento delle varie funzioni già presenti (quali, sedi di associazioni, centro informativo-giovani, scuola di musica ed attività varie ludico-educative, centro culturale) – commenta il sindaco Stefano Napoletano – Dal punto di vista tecnico l’obiettivo principale dell’operazione, in un’ottica di contenimento energetico avanzato, è quello di realizzare un complesso il cui consumo energetico sarà quasi pari a zero. I diversi interventi prevedono la riqualifica della manica della biblioteca di 510 mq; la riqualifica della manica che ospita le associazioni culturali 890 mq; la riqualifica ed il restauro della palazzina direzionale storica di 340 mq; il rifacimento centrale di produzione di calore e climatizzazione; la realizzazione del velario vetrato per mostre, eventi e manifestazioni culturali, aree di co-working e studio di 327 mq. Il progetto di riqualificazione costituisce il primo lotto di un importante tassello a conclusione e completamento della riqualificazione di un intero ambito già avviata ed in fase di attuazione.
Un secondo lotto funzionale che dovrà essere sviluppato in futuro, in aderenza alla riqualificazione dell’immobile Marzanati, sarà l’ampliamento dell’area con un nuovo spazio multifunzionale da adibire ad eventi connessi alle attività dalla scuola di musica e dall’associazionismo locale. Anche l’area esterna, che allo stato attuale è uno spazio confuso e mal utilizzato, che dovrà essere oggetto di riqualificazione attraverso anche una maggior connessione e complementarità di uso con gli spazi interni degli edifici».

L’intervento potrebbe rientrare nei finanziaementi del piano nazionale di ripresa e resilienza, che dovrebbe far piovere in Piemonte risorse per 120 milioni di euro da erogare da quest’anno, fino al 2026 sulla missione 5 “INFRASTRUTTURE SOCIALI, FAMIGLIE, COMUNITÀ E TERZO SETTORE”.

Il centro socio-culturale “Marzanati”, centro-multifunzionale, di proprietà comunale, offre una pluralità di servizi che spaziano dal: Servizio Informagiovani, che oltre ad essere un punto informativo a tutto campo a supporto sia dei giovani che dei meno giovani, organizza delle attività: a) finalizzate alla formazione di base per la digitalizzazione della popolazione in generale al fine di un incremento di accesso ai servizi on-line di fasce disagiate e fragili (per scolarizzazione, basso reddito, età, ecc.); b) aderisce e promuove il Servizio Civile Universale.

Sede di numerose Associazioni: a) di tipo culturale (con organizzazione di corsi specialistici, eventi di vario genere in ambito fotografico, promozione di attività di scambio di vario tipo e livello tra Comuni gemellati); b)Sede ANPI (con promozione attività connesse alla “Memoria”); c) Sede AUSER con servizi alla persona (organizzazione dei trasporti sociali a favore dei soggetti fragili); d) Sede Accademia Comunale Musicale (corsi di preparazione ed avvicinamento alle attività musicali anche di alta specializzazione per l’accesso alla musica a partire dai minori senza limiti d’età e che già conta circa 150 allievi); e) Sede ospite di Uffici dell’Unione dei Comuni (Moncalieri, Trofarello, La Loggia) che eroga i servizi socio-assistenziali per la cittadinanza; ·        Sede della Biblioteca Civica Comunale che oltre al servizio di prestito libri è anche luogo di studio e di promozione della lettura nelle differenti fasce d’età (con organizzazione di incontri di lettura, scambio fra le generazioni nipoti-nonni e figli-genitori).

La relazione dei professionisti che potrebbero occuparsi della progettazione ha fatto emergere come «Lo stato dell’area e delle strutture esistenti nell’ambito non sono più sufficienti a garantire il servizio attuale né tantomeno consentono di potenziarlo: in particolare, la porzione di fabbricato di cui si richiede la riqualificazione è pesantemente ammalorato e non risponde più agli standard e ai requisiti richiesti per l’erogazione dei servizi. La crescente domanda di servizi già attualmente espressa non può più prescindere da una riqualificazione degli spazi esistenti sotto differenti aspetti sia qualitativi che quantitativi (riqualificazione dello spazio destinato alla biblioteca per consentire anche lo sviluppo di nuovi servizi, miglioramento delle connessioni fisiche e funzionali degli spazi interni ed esterni, miglioramento dal punto di vista energetico anche per un incremento del comfort per gli utenti, eliminazione delle barriere architettoniche di ostacolo alla fruizione degli spazi e dei servizi, creazione di nuovi spazi di fruizione, ecc.). Inoltre, il recupero del cortile interno attraverso la creazione di una copertura (un velario vetrato) permette, attraverso la rifunzionalizzazione ed una migliore connessione tra gli spazi, di ospitare nuove fasce di popolazione attualmente non coinvolte nelle attività erogate (accoglienza di utenti con difficoltà motoria; la fascia di età 14-28 che ha bisogno di infrastrutture tecnologiche e di connettività adeguate; la possibilità di organizzare attività per incidere sulla dispersione scolastica; la creazione di spazi dedicati al co-working e co-studing; essere incubatore di idee e startup di nuovi eventi con positive ricadute sulla popolazione; attività di formazione legata alla sicurezza dei luoghi di lavoro; sviluppo di convenzioni con soggetti terzi per formazione specialistica in diversi ambiti a supporto delle politiche giovanili di accesso al lavoro e ricollocazione lavoratori in difficoltà, ecc.). Il polo sia per la sua collocazione centrale rispetto all’accessibilità nonché in relazione alla densità di popolazione ed abitativa in cui si trova si pone quale nodo strategico della riorganizzazione della “vita sociale” intesa in tutte le sue accezioni».

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