Sui dati che non tornano scende in campo la Sandrone

CENTRO – Sulla questione dei dati che non si incrociano tra i diversi uffuci comunali scende in campo il capogruppo Laura Sandrone con un lungo nuovo intervento. «La risposta del primo cittadino alle considerazioni del Gruppo NOI Trofarello, portate avanti da Daniela Di Fraia e Marina Barison non è apprezzabile e non ci soddisfa. Più che altro non rende merito al concetto di municipio che Noi abbiamo – esordisce la Sandrone – “Municipio” deriva dal lat. municipium, comp. di munia “doveri” e tema di capĕre “assumere” e, insieme al termine “comune”, rappresenta la casa dei cittadini prima ancora degli impiegati e degli amministratori. Per questo il cittadino è autorizzato a pensare che venga posta al suo servizio la migliore organizzazione possibile.
Se, riprendendo il caso specifico, un cittadino si reca in municipio, presso l’Ufficio Anagrafe, per comunicare un cambio di residenza, una variazione del nucleo famigliare (un figlio che si sposa, che va ad abitare altrove o situazioni simili), non può immaginare di dover fare la spola tra più uffici (per altro proprio a fianco, ovvero all’Ufficio Tributi), per informarli che si sono modificate le condizioni per l’imposizione del tributo relativo alla Raccolta Rifiuti (TARI
) – continua il consigliere di opposizione – Infatti, il cittadino presume che gli uffici in questione comunichino tra loro. Una migliore organizzazione del lavoro potrebbe prevedere che il procedimento di variazione anagrafica debba considerare la possibilità di avere un cosiddetto endoprocedimento che permetta automaticamente l’apertura di un dialogo (informatico oppure no) per cui l’Ufficio Anagrafe, al ricevimento di una variazione anagrafica, trasmetta automaticamente all’ufficio Tributi la variazione intervenuta, evitando al cittadino di ritornare una seconda volta in Municipio oppure, cosa più grave, evitando al cittadino di dover pagare un tributo non dovuto a causa di una mancata comunicazione all’Ufficio Tributi. O ancora, l’operatore allo sportello dell’Anagrafe potrebbe sporgere al cittadino una scheda con cui gli si rammenta di rivolgersi allo sportello a fianco, appunto quello dei tributi.
La risposta del sindaco Napoletano non è soddisfacente semplicemente perché non si deve dimenticare che gli operatori e gli amministratori sono in Municipio per rispondere alle esigenze del cittadino.
Rispondere che “il cittadino deve segnalare all’ufficio Tributi” le variazioni non corrisponde a fornire il miglior servizio a favore dei nostri concittadini.
I dirigenti del Comune dovrebbero a nostro avviso anche favorire e tutelare i cittadini, al fine di evitare di incorrere negli “errori” che commette in buona fede perché ignaro di come funziona al suo interno la macchina amministrativa
– conclude la Sandrone – Anche questa è trasparenza. Per questo chiediamo attenzione da parte dell’amministrazione e invitiamo il sindaco far riesaminare dai dirigenti del Comune i procedimenti in atto relativi alla TARI per eliminare queste macroscopiche disfunzioni».

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