Centro Emmaus: una risposta alla povertà

Intervista a Marilena Palazzo, presidente del sodalizio parrocchiale

Una società che cambia. La crisi economica. In questo difficile panorama crescono i bisognosi. Per questo motivo abbiamo voluto saperne di più sulla Caritas parrocchiale, intervistando Marilena Palazzo, che fa parte del Centro d’Ascolto Emmaus dal 2001, e dal 2013 ne ricopre la carica di Presidente.

 

Signora Palazzo, come nasce e come è strutturata la Caritas di Trofarello?

 La Caritas Parrocchiale di Trofarello è costituita da due gruppi che lavorano insieme, in sinergia, come le membra di uno stesso corpo: il Gruppo Caritativo ed il Centro Emmaus – fondato nel 1998 e associazione Onlus iscritta all’albo del volontariato dal 2001. 

Le referenti sono Marilena Palazzo e Maria Cesareo e fanno capo a Don Sergio Fedrigo, Parroco di Trofarello.  Il Centro Emmaus è una struttura di accoglienza e di ascolto, che si propone di aiutare e indirizzare presso strutture e/o persone qualificate le persone in difficoltà. Attualmente collabora con i  Servizi   Sociali del Comune di Trofarello, l’Unione dei Comuni (Moncalieri, Trofarello, La Loggia), la Cooperativa produttori Trofarello, il Banco Alimentare del Piemonte, il Centro  Servizi per il Volontariato Vssp Torino, Idea Solidale, Provincia di Torino.

Il Gruppo Caritativo, invece, ha origini più lontane, già dagli anni settanta alcune persone ispirate ai gruppi vincenziani si occupavano delle persone in difficoltà di Trofarello.”

 

Attualmente quali aiuti vengono erogati e come vengono raccolti i fondi necessari?

“La Caritas si occupa delle persone in stato di bisogno sul territorio di Trofarello con la distribuzione di alimenti; le borse vengono preparate con i viveri del Banco Alimentare del Piemonte o con alimenti acquistati direttamente dal gruppo, con i contributi ottenuti dalla partecipazione ai bandi per il volontariato ai quali può accedere il Centro Emmaus in qualità di Onlus. Inoltre, la Caritas, con il gruppo caritativo, interviene per il pagamento di piccole bollette per utenze domestiche o per l’acquisto di alcuni farmaci o piccole quote mensa, scuolabus o generi di prima necessità per i bambini. I fondi per questi pagamenti sono raccolti tramite offerte private  o raccolte fondi, come la vendita di mele”

Lei che vive quotidianamente a fianco delle persone in difficoltà, ha notato una evoluzione dello stato di bisogno nel tempo?

“In questo periodo di crisi abbiamo notato un incremento del numero dei passaggi e delle richieste di aiuto da parte di molte famiglie che si sono trovate in difficoltà a causa della perdita del lavoro; si tratta di nuclei familiari che fino  a poco tempo fa non avevano assolutamente bisogno di rivolgersi ai servizi sociali o alla Caritas. Fino a poco più di un anno fa le famiglie che si presentavano  a ritirare i pacchi erano 95, oggi sono 110, per un totale di circa 350 persone tra adulti, bambini e persone sole; dapprima vi era una prevalenza di famiglie straniere ma adesso molte persone italiane si sono aggiunte all’elenco delle richieste.”

Le risorse a disposizione sono dunque sufficienti a rispondere a questa aumentata richiesta?

“La Caritas collabora con i Servizi Sociali del Comune ed ultimamente succede che, avendo questi ultimi  poche risorse a disposizione, indirizzino a noi le persone per ottenere un piccolo aiuto. Il problema è che tra un po’ anche le risorse della Caritas inizieranno a scarseggiare, perché i bandi del volontariato non vengono più promulgati per mancanza di fondi, ed anche il banco alimentare si trova ad essere un po’ carente a causa dell’aumento delle richieste di viveri. Pertanto stiamo cercando di organizzare una serie di iniziative finalizzate a raccogliere fondi o alimenti a lunga conservazione. Sarà messo un cesto al fondo della chiesa di S.Giuseppe ogni fine settimana, in cui ognuno potrà portare qualcosa. Pensiamo inoltre di organizzare una sorta di colletta alimentare nelle scuole, uno spettacolo teatrale il cui costo del biglietto sarà il portare una borsa di alimenti ed un concerto d’organo per raccogliere fondi per le bollette.”

Come può una persona bisognosa di aiuto rivolgersi alla Caritas?

“Chi avesse bisogno di aiuto, per qualsiasi motivo – anche solo per uno sfogo –  si può presentare in via Roma 11b al Centro d’Ascolto o telefonare allo numero 324-5489815. I nutile dire che la riservatezza e la privacy sono garantite dai volontari che si avvicendano allo sportello del Centro; si tratta di persone che hanno avuto una specifica formazione volta all’aiuto e alla relazione con le persone in difficoltà.”

Chi volesse unirsi alla vostra opera, come può rendersi utile?

“Siamo disponibili a ricevere aiuti di qualsiasi genere (soprattutto alimenti per adulti e bambini, pannolini, prodotti per l’igiene personale) durante l’orario di apertura del Centro Emmaus in via Roma 11b, il mercoledì dalle 9 alle 11 e il sabato dalle 16 alle 18. Anche le persone che ci vogliono aiutare o proporre iniziative sono bene accette e possono contattare la Caritas al telefono o negli orari dello sportello del Centro Emmaus. Aiutare la Caritas significa non solo dare un’offerta, ma donare una parte di se stessi per poter donare un sorriso agli altri”.

Sandra Pennacini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *