Editoriale – La piazza: termometro degli umori

Grazie per il vostro contributo.

Durante il Città Day abbiamo raccolto 473 euro e 35 centesimi. Una somma decisamente importante, considerati i chiari di luna, che contribuirà all’acquisto di carta ed inchiostro.

Nel corso della giornata sono stati resi noti i risultati del questionario commissionato a Seldon Ricerche. Ed eccoli quindi.

Alle domande postate sul sito della Erredi Press Edizioni hanno risposto in 145. Un numero che per una città come Trofarello permette di fare una fotografia abbastanza veritiera della situazione. Degli intervistati l’86% ha dichiarato di essere un assiduo ed abituale lettore del nostro settimanale. Oltre il 70 per cento apprezza la pubblicità e la ritiene utile per i propri acquisti. Tra gli argomenti che riscontrano maggiore gradimento ed attenzione dei lettori ci sono gli articoli legati agli appuntamenti, la cronaca, la cultura, la politica, gli editoriali e lo sport. Complessivamente il giudizio sul giornale è positivo.

Tra le cose che piacciono maggiormente di Città ci sono il giorno di uscita, il formato, i titoli. Dall’analisi di chi legge il settimanale emerge poi che, portato a casa, la Città, viene solitamente preso in mano e letto da due se non tre persone.

Il risultato è che a consultare Città sono oltre seimila persone.

Lascia ben sperare poi l’ultimo dato dell’inchiesta. La totalità dei lettori in futuro leggerà La Città. Questi i dati scientifici.

Ora passiamo a quello che abbiamo percepito in piazza. Mercoledì abbiamo fatto una levataccia per andare a montare il gazebo. Alle 6,30 era tutto pronto. Nel corso delle quasi quattro ore e mezza di permanenza in piazzetta San Giuseppe sono venuti circa cinquecento lettori. Molti hanno preso il giornale e se ne sono andati. Molti si sono fermati a chiacchierare un po’, fatto proposte, avanzato richieste. Una impagabile esperienza. Scendere in piazza ci permette di ascoltare l’umore dei lettori che sono prima di tutto cittadini. Come se la piazza fosse il termometro degli umori della gente. Qualche tempo fa, i maestri del giornalismo insegnavano che il buon cronista prende il tram e consuma molto le scarpe. Perché le notizie si trovano per strada. Nell’era di internet, facebook, twitter c’è bisogno di consumare ancora le scarpe e prendere il tram. Non lo fanno i politici che quindi capiscono poco di quello che sta succedendo nel mondo. Una nuova frontiera potrebbe essere tornare alle origini della notizia: le persone. Il loro umore, i loro sentimenti. Insomma i lettori innanzitutto.

Roberto D’Uva

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