Editoriale – Caro Babbo Natale portaci un paese migliore

D'Uva EditorialeCaro Babbo Natale.   Questʼanno siamo stati buoni   così così. Abbiamo cercato sempre di dire la verità. Quella che ci viene venduta per tale. Abbiamo cercato sempre di portare il giornale in orario. Abbiamo cercato sempre di dare la voce a tutti coloro che ce lo chiedevano. Quindi vorrei chiederti qualche cosa per Natale. Un regalo non per noi, non   per il giornale, ma per   la città in cui viviamo. Per favore potresti far sì che le associazioni possano collaborare tra loro per creare eventi in città?

Ad esempio Babbo Natale perché il nostro comune si deve   affidare ad una   ditta esterna, di Moncalieri, quando per organizzare un mercatino forse sarebbe più giusto si interpellasse unʼassociazione come la pro loco che, insieme alle altre associazioni farebbe bene e forse anche meglio?

Caro Babbo Natale tu sapresti spiegarci come   mai durante la   prima giornata del Mercatino di Natale Pro loco e commercianti di via Roma   si sono arrabbiati così tanto perchè il mercatino non è stato fatto in quanto non cʼerano abbastanza banchi?

Caro Babbo Natale ho visto i volontari della Pro loco ingozzarsi di cioccolata calda per non buttarla via e tu sai bene come troppa cioccolata faccia male.

Babbo Natale non sarebbe meglio organizzarsi in modo diverso? Non sarebbe meglio che queste cose ce le organizzassimo noi   in paese senza dover   chiedere ad aziende   esterne di farlo per noi?

Babbo Natale potremmo iniziare a rispettare un poʼ di più le esperienze del nostro prossimo dimenticandoci se sono bacino di voti o se ci possono portare degli aiuti?

Babbo Natale sotto lʼalbero questʼanno facci trovare un nuovo modo di pensare. Aiutaci ad imparare a lavorare per il bene comune, aiutaci a cambiare testa, che di gente disposta a tirarsi su le maniche per lavorare ne troviamo fin quanta ne vuoi.

Un bacio.

Il tuo eterno bambino Roberto DʼUva

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