Editoriale – L’Angelo Gabriele vola in cielo

Ieri è stato celebrato il funerale di un angelo. L’angelo Gabriele.

Come si fa a ricordare un ragazzo stroncato da un incidente stradale a 21 anni? Come si fa a chiedere alla madre qualcosa di suo figlio?

Non lo si chiede. Perché prima di cronisti siamo uomini e quindi si affina la sensibilità e si cerca di leggere il volto di quel ragazzo nel suo mondo circostante, i suoi amici, chi lo conosceva.

Io non conoscevo questo ragazzone di 21 anni pieno di vita e di gioia di vivere. Ma dopo un giro fra i suoi amici è come se lo conoscessi.

Il suo volto lo vedo nei volontari della Croce Rossa con cui condivideva la passione per il soccorso, negli occhi sfatti dalle lacrime dei ragazzi che stamattina si struggevano dal dolore proprio fuori dalla stazione ferroviaria, abbracciandosi, rincuorandosi, cercando di dare un senso a questo assurdo destino.

Lo vedo nelle lacrime degli attivisti politici come Gabriele che oggi si domandano il perché di una vita così crudele. A lui che sperava in un futuro migliore.

Lo vedo nello sconforto dei genitori che increduli non si rendono ancora conto.

Solo una certezza. Tanto ha dato Gabriele sulla terra quanto potrà dare in cielo. Un ragazzo pieno di vita in terra che era e sarà luce per tutti coloro che lo conoscevano.

Un angelo pieno di vita in cielo, un angelo  che lascia velocemente questa terra per andare a sedere al fianco del Padre.

Addio Gabriele illuminaci da lassù

Roberto D’Uva

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