Da Proposta “No” ai miracoli di San Maurizio

Trofarello centro – «Ma quali miracoli, la buona amministrazione non si affida ai “miracoli”». Non ci sta il coordinatore di Proposta alle parole del vicesindaco Maurizio Tomeo, con cui annunciava l’aggiudicazione in città di circa 300 mila euro per la realizzazione del secondo lotto la Pace.

proposta 2016«Come tanti trofarellesi sono rimasto molto colpito dalle dichiarazioni apparse sui giornali locali la settimana scorsa, riguardanti il possibile arrivo di fondi pubblici per il completamento della scuola La Pace. Colpito non per la notizia in sé – il disastro della scuola La Pace è talmente grave che è necessario che lo Stato ci aiuti – ma per il contorno infarcito dalle dichiarazioni del vicesindaco – sbotta Gianluca Mantoani – Oltre la notizia infatti, il vicesindaco Tomeo esultava per un risultato a suo dire “miracoloso” della sua personale azione, accennando in maniera confusa a possibili altri interventi in paese. Le elezioni sono vicine. Invece l’“affaire” scuola La Pace è stato un grandissimo spreco di denaro e non si può che rammaricarsene, considerando che sempre più faticosamente i cittadini riescono a pagare le tasse per coprire le spese della cosa pubblica. I soldi che dovrebbero arrivare per La Pace saranno l’ennesima pezza per sistemare un edificio costruito male su un terreno sbagliato. Una buona amministrazione dovrebbe prevenire queste situazioni.  Ciò che colpisce è poi il fatto che si consideri la provenienza di denaro direttamente dallo Stato come una conquista senza tener conto che i cittadini responsabili e onesti si sentono oltre che trofarellesi anche Italiani. Il vicesindaco parla poi di “miracolo” con un atteggiamento quantomeno irriverente e disprezzo verso tutti coloro che nei miracoli ci credono veramente. Francamente mi sembra che più che avere le capacità di trasformare gli escrementi in oro, utilizzando termini che dimostrano innata eleganza, si potrebbe dire che questo finanziamento servirà a coprire d’oro gli escrementi (dei topolini?). Esultare ed inorgoglirsi perché con i nostri soldi lo Stato risolve le decisioni prese colposamente dall’amministrazione (colpose in termini giuridici, cioè prese con imperizia e negligenza) è triste e offensivo per i tutti i trofarellesi – conclude – Mantoani – La politica deve servire a porre le basi e i criteri per poter effettivamente fare buona amministrazione: noi quindi continueremo a stare con la gente nel farla, lasciando ad altri l’orgoglio e l’onere di fare “cattiva” amministrazione».

Roberto D’Uva

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