Cadute accidentali, ecatombe

BieiTROFARELLO – Una caduta dopo l’altra. Una decina di persone si sono fatte male negli ultimi tempi. A denunciare l’accaduto è Annamaria Biei, trofarellese che la settimana scorsa è caduta durante una passeggiata. «Ho seguito questa storia dei tigli e non voglio aggiungere altro perché sono state spese troppe parole. Anche se io, nella mia ignoranza, ho sempre pensato che fossero delle piante protette, considerata la loro storia. Ora leggo che dopo petizioni e polemiche, verranno tagliati. Sicuramente non metto in discussione il giudizio di queste persone esperte e competenti perché dagli esperti c’è sempre da imparare. Anche se i tigli presenti vicino alla chiesa ed al castello Vagnone quando è stata sistemata la piazzetta sono stati cementificati – spiega la Biei – Quello che mi ha colpito in questa vicenda non è tanto il taglio dei tigli a cui poi uno si abitua, ma è l’attenzione dell’amministrazione nei confronti della salvaguardia del cittadino che va tutelato. Ed allora mi sono chiesta… ma tutte le persone che cadono per le strade a causa dei marciapiedi sconnessi, non sono cittadini di Trofarello? Io non credo di essere così decrepita da dovermi ritirare in un ricovero, eppure sono caduta già tre volte. Adesso non voglio essere polemica ma voglio semplicemente esprimere il mio pensiero e chiedere come mai i cittadini che cadono per le strade, e sono cadute già una decina di persone, non hanno il diritto di essere tutelati? Come mai questi marciapiedi continuano ad essere rotti e le strade ad essere sconnesse? Non voglio ne pontificare né polemizzare – continua la Biei – Anche mercoledì scorso abbiamo preso al volo una persona che stava cadendo in piazzetta San Giuseppe. Indubbiamente amministrare in questo momento è difficilissimo, però credo che quando amministri un paese ci siano delle priorità, un po’ come in una famiglia. Bisogna scegliere e dare delle priorità. Io credo che questa del rimettere in sesto i marciapiedi lo sia. Sono disposta a farmi un giro con chi non crede alle mie parole per mostrargli tutti i punti critici della città. Io sfido chiunque a non cadere. Bisogna dimenticarsi del paesaggio e tutto il resto e guardare solo dove metti i piedi. Sui tigli si sono sollevati tutti ma nessuno ha toccato questo argomento. Sui marciapiedi passano tante persone, molte di più di quelle che potrebbero passare sotto quel tiglio che cade. Io sono caduta recentemente con una frattura scomposta ma non ne faccio una questione personale ma una questione comunitaria. L’amministrazione deve salvaguardare i cittadini dalle cadute per strada, senza colpevolizzare nessuno. Vorrei solo un risposta  a questa domanda: come mai difendono i cittadini dal pericolo degli alberi e quando gli stessi cittadini cadono a terra l’amministrazione fa finta di niente?»

Roberto D’Uva