Polemica sui lavori di risistemazione della zona pedonale di piazza Europa. La settimana scorsa sono comparse all’improvviso ruspe e attrezzature per lo smantellamento dei blocchetti di porfido della zona pedonale di piazza I maggio. Lavori affidati alla Cantieri Moderni per quasi 45 mila euro. Immediata la costernazione degli abitanti della zona e dei commercianti che vedono limitata l’accessibilità ai loro esercizi commerciali. A farsi portavoce del malcontento della popolazione e dei commercianti è Brian John Batey, cittadino inglese residente a Trofarello da sei anni ed in Italia da 34. Pensionato, ex manager, dissente fortemente da quello che è successo in piazza. «Trovo inaudito che possano essere iniziati questi lavori senza che nessuno fosse stato avvertito. Ci siamo trovati quasi barricati in casa, come quei due esercizi commerciali che si sono visti precludere il libero accesso. La torrefazione non è accessibile dalla piazza se non attraverso un lungo e tortuoso percorso transennato. Pago un mucchio di tasse qui in Italia e trovo inaudito come venga sprecato il denaro pubblico. Quando giovedì mattina ho visto tutto quello che stava succedendo mi sono arrabbiato. Nessuno è stato avvertito. In questo comune non c’è comunicazione e tanto meno trasparenza. Non c’è modo migliore per rovinare un esercizio commerciale. Non conosco le motivazioni. Ma per questo genere di operazione sarebbe forse bastato un intervento di manutenzione ordinaria. Altro che 45 mila euro. Da dove escono fuori questi soldi se non ci sono per mettere a posto i giardini per i nostri bambini? Non mi è piaciuta l’arroganza di come, dal giorno alla notte, abbiano messo in piedi un cantiere che bloccherà il centro per un mese» conclude mister Batey.
La protesta viene enfatizzata da Franco Landi. «La torrefazione Palio si è vista negare l’accesso al bar ma è stata anche defraudata del dehors per cui l’esercizio commerciale paga le tasse. Essendo inagibile avrà una perdita di incassi nel periodo prenatalizio. Senza preavviso i titolari non hanno potuto neanche avvertire i fornitori per le consegne e, ciliegina sulla torta, essendo stati portati via i bidoni per i rifiuti, Jessica si è dovuta portare a casa i rifiuti dell’intera giornata».
Non è mancata la voce della prima forza politica di opposizione.
Sulla stessa linea d’onda il segretario del PD di Trofarello Leonardo Di Vizio. «Piazza I Maggio è stata oggetto di rifacimento con un appalto terminato a giugno del 2005. In quella occasione vennero spesi 630.496,71 euro ma da subito si riscontrarono rotture di mattonelle e problemi con le fontane che rimasero chiuse onde evitare allagamenti dei locali a valle, visto che il sito è in leggera pendenza, per poi essere rimosse completamente. A maggio del 2007 – spiega il segretario – presentai io stesso un’interrogazione che portò ad un accertamento tecnico sul cemento con cui vennero posate le mattonelle. L’accertamento certificò la scarsa qualità del cemento costringendo la ditta a rifare parte del lavoro. Quella stessa ditta realizzò poi il I lotto della scuola La Pace. Ma i problemi continuarono soprattutto nell’area pedonale dietro la chiesetta S. Giuseppe con la sconnessione dei cubetti autobloccanti che, nel tempo, ha provocato molti infortuni, alcuni anche gravi. è molto probabile – continua Di Vizio – che la sconnessione sia provocata dalle manovre dei camion usati per fare il mercato (di qui la cattiva progettazione) ma c’è comunque da chiedersi se sia normale che dopo solo 10 anni un’opera pubblica sia da rifare. A questo proposito viene il dubbio che l’amministrazione abbia volutamente aspettato la scadenza della garanzia prevista sulle opere pubbliche, che guarda caso è scaduta a giugno di quest’anno e ora viene fatto un intervento per ripristinare la pavimentazione nell’area pedonale per un costo di 44.408 euro, ovviamente a carico dei cittadini» conclude Di Vizio.
«Le considerazioni di Di Vizio (non so se volutamente o per mancanza di conoscenza) contengono molte inesattezze – interviene il sindaco Visca – Precisiamo quindi: l’area su cui intervengono gli odierni lavori non è la piazza ma l’area pavimentata con cubetti in pietra dietro la chiesetta – precisa Visca – Su tale area solo circa il 30% fa parte dell’ex progetto di riqualificazione della piazza I Maggio mentre il rimanente 70% fa parte di un intervento di riqualificazione realizzato prima del 2001, anno di insediamento di questa giunta, quindi ben oltre i 10 anni segnalati. Pare strano, se non finalizzato a sterili e inconsistenti critiche demagogiche, che queste circostanze non siano conosciute, o forse volontariamente sottaciute, da chi partecipa – seppur nella minoranza – alla macchina amministrativa – continua Visca – Allo stesso modo, imprecisi e inconsistenti i rilievi circa l’accertamento tecnico preventivo relativo all’intervento di riqualificazione della piazza, che non fu certamente relativo a problematiche del cemento, ma comportò, come facilmente si può desumere da una semplice lettura degli atti, l’accertamento sulla posa dei blocchetti e il ripristino totale di tutti i punti rovinati con ulteriori interventi di modifica della viabilità, eseguiti dall’impresa anche quelli, a titolo gratuito, quale ristoro degli inconvenienti subiti dai cittadini per il fatto che si siano rovinati prematuramente. L’amministrazione, attuò dunque, tutti i rimedi tecnico-giuridici, che diedero ampio e totale ristoro al Comune, che vide, non solo ripristinato lo stato dell’opera secondo le regole dell’arte, ma anche poté ottenere lavori ulteriori a titolo totalmente gratuito a favore della cittadinanza. Quell’accertamento tecnico, quindi, non riguardò i luoghi dell’odierno intervento, finalizzato a ripristinare un’area che difformemente da quanto ricorda il consigliere Di Vizio, è relativa ad un assai più risalente intervento. Oggi intervenendo su quelle aree, causa di molti inciampi e conseguenti infortuni con richiesta danni, si è deciso di attuare un intervento omogeneo e risolutorio a favore della cittadinanza – continua il primo cittadino – Quanto sopra, ben evidenzia come la critica mossa a questa amministrazione, ad opera di soggetti che ben dovrebbero conoscere i dati e gli atti relativi alle opere appaltate, possa essere solo il frutto di mancata conoscenza e approfondimento, perché certo non si vuol credere che si presti il fianco ad una così sterile critica politica poggiata su basi così poco solide e inconsistenti, pronte a dissolversi schiacciate dalla realtà dei fatti – conclude Visca – Ogni altra considerazione e critica mossa, non viene neppure colta da questa amministrazione, evidente la crassa inconsistenza. Il Di Vizio, comunque potrà reperire anche gli atti di quell’appalto più risalente (oramai 15 anni), così da potersi correttamente documentare al fine di esercitare – correttamente – la sua funzione politica di minoranza».