1000 giorni da sogno con la Harley Devidson nel cuore

CENTRO  – Batte un cuore firmato Harley Davidson nel petto del trofarellese Maurizio Cena. Ai più noto come novello dirigente della  società sportiva Volley T-sec nasconde una passione per la motocicletta ed in particolare per la mitica casa di Milwaukee. Classe 1974, moncalierese di nascita Cena è trofarellese di adozione dal 1996. Sposato con Simona ha 2 figli:  Miriana di 20 anni e Leonardo di 13.
«Lavoro da 19 anni in Iveco ricambi. Ho iniziato come operaio. Oggi sono impiegato nel settore Marketing. Nel tempo libero sono impegnato attivamente presso la società sportiva Volley T-sec – spiega Cena – All’età di 19 anni ho preso la patente per l’auto e qualche mese dopo, quasi per caso,  la patente A per ciclomotori. Ma a 20 anni, ancora senza lavoro e con pochi soldi  quest’ ultima rimarrà per molti anni solo un documento rosa piegato nel portafogli. La mia promessa da teenagers? “Ci riuscirò, non so quando, ma la 1° moto dovrà essere un’ Harley  Davidson”.
Questo magari dettato dal fatto che,  non a caso, mi piace tutto ciò che sà di Vintage, musica Anni 50, giubbotti in pelle e stivali da Cow Boy  e tutto ciò che fa parte di un mondo che esisteva decenni prima che io nascessi. E’ una questione di DNA oppure ho visto troppi film di Happy Days – commenta scherzando Cena – Comunque sia, il mio cuore da motociclista batte bicilindrico da sempre, pensando alla casa costruttrice di Milwaukee.
Nei 20 anni a seguire è arrivato il  diploma, il servizio militare ed il primo impiego. Ovviamente arriva la famiglia e i figli.
Ora i figli sono cresciuti, quindi i tempi maturi per spiccare il volo su di una luccicante Aquila cromata. Devo ringraziare mia moglie Simona che non sapendo cosa regalarmi per il mio 40° compleanno mi ha dato la possibilità di aprire il famoso cassetto dei  sogni e tirare fuori il primo della lista. Dopo non troppi tentativi trovo, come si dice in gergo, il mio ferro.
Quando la vedi la tua moto si è subito in sintonia. Ti accorgi che è la tua. Da prima il colpo di fulmine e poi quando la provi, calza a pennello come un abito su misura.
E’ una energica 883 Sportster Custom nera e ricca di cromature.
Nome di battesimo: Lucylle, ispirandomi al secondo nome di mia moglie Lucia.
Nella vita per tutti sono Mau, ed ho scelto questa abbreviazione come nick name da Biker». Qualche iniziativa da Biker particolare? «Certo. Partecipo sempre al Babbo Natale in moto di Torino. Ad oggi sono 1000 giorni di un sogno che continua ad occhi aperti.
Tutte le volte che ti ci siedi sopra è come la prima volta, non vedi l’ora di accendere e partire. Per riprendere quanto di vero si dice:  Quattro ruote spostano il corpo, due ruote muovono l’anima».

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