Ingiunzioni “rottamate” per recuperare il credito

Logo covar 14CENTRO  – Sì alla “rottamazione” delle vecchie cartelle esattoriali della Tariffa di Igiene Ambientale, nei 19 Comuni del Covar14. Lunedì 30 gennaio, l’Assemblea dei sindaci del consorzio ha approvato il “Regolamento per la riscossione coattiva della Tia a mezzo di ingiunzione fiscale”, prevedendo gli incentivi previsti dalla legge n.639 approvata il 31 dicembre 2016, che concede ai Comuni la possibilità «di disporre la definizione agevolata delle proprie entrate, anche tributarie, non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione di pagamento», senza applicare le sanzioni.
Il Covar14 applica il “bonus” alla Tia non pagata negli anni dal 2008 e il 2010, che riguarda circa 7.000 ingiunzioni fiscali, per un incasso previsto di 4 milioni 200.000 euro, di cui 800.000 già incassati con le procedure messe in atto fino a oggi. «Abbiamo recuperato circa il 20% del dovuto: una buona percentuale – valuta Leonardo Di Crescenzo, presidente del Consiglio di Amministrazione del consorzio – L’obiettivo è migliorare questo dato e recuperare quanto più possibile, mettendo in condizione, chi si trova in difficoltà e non può pagare quanto evaso più le sanzioni, di saldare il debito e tornare in regola. Non dimentichiamo che le sanzioni pesano per un 30% sulla cifra conteggiata in fase di ingiunzione. Abbuonarle va incontro all’utente moroso per difficoltà economiche e all’esigenza dei Comuni di mettere ordine nel quadro di crediti radicati nel tempo».
La rottamazione delle ingiunzioni consente il pagamento in rate, che non devono essere più di 18 se il debito, comprensivo di sanzioni, supera 30.000 euro e più di 12 se il debito è sotto questa soglia, né possono essere più di 8 se l’importo, con sanzioni, non supera 7.000 euro e più di 6 se la cifra dovuta è inferiore a 2.000 euro. In ogni caso, la scadenza dei piani di rientro non può andare oltre il 30 settembre 2018. L’ammontare delle rate può variare da 60 euro, per debiti fino a 7.000 euro, a 200 euro per le cartelle superiori a 7.000 euro. I tassi di interesse sulle rate sono quelli legali, definiti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Può accedere allo sgravio anche chi ha già concordato un piano di rientro, spalmato su massimo 24 mensilità, purché accetti di dimezzare il numero di rate concordate, mentre chi ha già saldato il 70% del debito (sanzioni escluse) può fruirne saldando quanto resta in un’unica soluzione. Gli utenti interessati devono presentare domanda entro il 30 giugno 2017, scaricando il modulo dal sito internet del consorzio all’indirizzo www.covar14.it. Il Covar14 si concede 30 giorni di tempo, dalla ricezione della richiesta, per comunicare al debitore il piano di rientro, con l’ammontare delle somme dovute, quello delle singole rate e la scadenza delle stesse.
L’agevolazione non si applica, per il momento, ai debiti degli anni successivi al 2011. «E’ chiaro che, se ci fossero state le condizioni per applicare la legge fino ai debiti di oggi, lo avremmo fatto – osserva il presidente – E’ evidente che c’è una disparità tra le ingiunzioni relative ai debiti più vecchi, rispetto a quelli dal 2011 a oggi, ma la situazione è così variegata anche a livello nazionale.
Il panorama comprende Comuni che riscuotono tramite Equitalia e prevedono la rottamazione, altri che pur facendo riferimento a Equitalia non la applicano o, ancora, Comuni come i nostri che la prevedono anche se provvedono in proprio alla riscossione coattiva. Ci sono situazioni diverse che riguardano chi è debitore. E’ ovvio che, se ci saranno le condizioni di legge, applicheremo le misure previste per agevolare la riscossione di tutti i crediti».

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