Respinta dal TAR la sospensiva promossa da ICAP

CENTRO – Respinta la domanda di sospensiva della delibera regionale del 17 ottobre 2016 che prevede la realizzazione del nuovo ospedale unico “nell’area Cenasco a nord di Vadò, sita nel territorio di Moncalieri e posta in contiguità con l’area Movicentro sul Comune di Trofarello”. Il TAR, con una sentenza del 15 febbraio scorso, ha negato la sospensiva cautelare alla società ICAP che aveva presentato ricorso, appunto con tale richiesta, per le procedure adottate dalla Regione al fine di individuare l’area più idonea a dove ubicare l’ospedale nuovo della ASL TO5. Il ricorso era stato presentato in forma privata da ICAT s.r.l, contro la regione Piemonte ed il Comune di Cambiano, chiedendo la sospensione e l’annullamento dell’efficacia della delibera. Tra le motivazioni della bocciatura in prima istanza la “dubbia legittimazione della società ricorrente a censurare l’individuazione del sito per la progettazione del nuovo ospedale, sulla base di una mera mozione consiliare d’impegno del Comune di Cambiano (con voto favorevole espresso da tre consiglieri su undici)” inoltre “lo stato della procedura induce ad escludere la sussistenza di un pregiudizio attuale ed irreparabile, non essendovi certezza che il sito ‘area Cenasco’ nel Comune di Moncalieri sia effettivamente prescelto dalla Regione Piemonte per la localizzazione del nuovo ospedale”. «La negazione della sospensiva non significa affatto che sia stato bocciato il ricorso ma semplicemente che  la concessione della sospensiva non fosse necessaria non esistendo il pericolo che durante il tempo necessario a giungere alla decisione sul ricorso, possa derivare un pregiudizio grave ed irreparabile al ricorrente né un giudizio positivo sommario sulla fondatezza del ricorso principale. Tanto più che la Regione, con la delibera oggetto del ricorso, non ha dato via a spese o impegnato somme la cui utilizzazione poteva determinare un esborso non corretto di risorse pubbliche. La sentenza riconosce anche i dubbi dalle associazioni ambientaliste e della Città metropolitana: la necessità di percorrere passaggi obbligatori fondamentali prima di procedere con “la progettazione”: le valutazioni di impatto strategiche che potrebbero ribaltare il disegno complessivo della Regione» commentano a ProNatura. Intanto da più parti sorge il dubbio che si voglia effettivamente costruire questo ospedale.

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