Da Trofarello a Cambiano per le nozze nella data obbligata

Monica Ottone Marco Rosso con il sindaco di Cambiano Carlo Vergnano

CENTRO – Una storia d’amore al contrario? No. Una filosofia di vita che li ha portati a fare le scelte giuste, nei momenti giusti e che è approdata a Cambiano grazie alla disponibilità della sala del consiglio comunale di palazzo Civico. E’ la storia di Monica Ottone e Marco Rosso, entrambi trofarellesi che sono convolati a nozze, proprio a Cambiano,  il 4 marzo. Un’esperienza, quella del matrimonio in città, più che positiva, con impiegati ed amministratori disponibili e gentili. Un’esperienza che è finita su un post dei tanti gruppi cambianesi che imperversano su Facebook. E così da internet salgono agli altari della cronaca. «Ci è parso giusto sottolineare questa realtà. E’ un luogo comune che i dipendenti pubblici facciano il giusto indispensabile. Noi a Cambiano abbiamo trovato persone che ci hanno accolto benissimo. Una bellissima esperienza». Marco e Monica, entrambi  quarantaduenni, vivono a Trofarello. Stanno insieme da undici anni. «Nel nostro percorso di vita a due abbiamo fatto un ragionamento al contrario. Abbiamo prima pensato a creare una famiglia e poi a formalizzare questa unione. Avevamo una data vincolante. Sabato 4 marzo perché i nostri testimoni di nozze, Fabio e Valeria, arrivavano dall’Australia per un veloce rimpatrio di una quindicina di giorni e poi il 5 marzo era il compleanno di Marco mentre io li facevo il 3 – spiega Monica – La data di sabato 4 marzo quindi era perfetta.  Abbiamo optato quindi per Cambiano la cui sala consiliare ci è piaciuta moltissimo.  Sufficientemente grande per ospitare tutti in caso di pioggia. La signora dell’ufficio anagrafe è stata molto più che gentile, aiutandoci negli addobbi con fiocchi di tulle, proponendoci letture e musiche all’ingresso della sposa per creare la migliore atmosfera possibile. Insomma siamo rimasti molto contenti ed abbiamo voluto realizzare quel post su Facebook proprio per rendere giustizia   a questa grande disponibilità». La cosa più emozionante? «Ci siamo conosciuti undici anni fa. Abbiamo iniziato a convivere. Nonostante la convivenza c’è stata una certa emozione per  il fatto che al nostro fianco ci fossero i nostri figli, Samuele di 7 anni ed Ambra di 5 anni – spiega Marco – Samuele era più nervoso di me. Abbiamo condiviso emozioni coi bambini che solitamente non si condividono. Un ricordo che ci porteremo tutti quanti nella memoria».

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