Tomeo: il preside-assessore che vuole rilanciare la scuola di Trofarello

CENTRO - Doppio incarico per il Preside Maurizio Tomeo. Da qualche giorno il professor Tomeo è il nuovo dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo. Tomeo succede a Piero Mario de Michelin che ha coperto come reggente l’istituto l’anno scorso.
Professore ha sempre detto che non avrebbe fatto il preside dove svolge attività politica. Oggi ha cambiato idea?
«Il Provveditore deve coprire con la presenza di un preside la scuola. Poiché non ci sono abbastanza presidi pesca fra quelli che hanno fatto il concorso per assegnare posti in reggenza. Ci sono circa 2000 mila cattedre da preside scoperte, visto anche l’assenza di concorsi. Io sono preside dell’istituto comprensivo Nigra e poi ho sempre avuto una reggenza – spiega Tomeo – Il provveditore sceglie autonomamente se non si fa una propria scelta. Solo a Torino ci sono quasi 300 reggenze. Io sono stato reggente a Settimo, a Torino, al Plana, ed in altre scuole. Quest’anno ho indicato la Meucci a Torino ed anche Trofarello, su richiesta del sindaco Visca. A Trofarello ho lavorato per 17 anni ed ho fatto anche il vicepreside. Altri 19 anni sono stato a Torino. Innanzitutto non c’è incompatibilità funzionale tra l’attività politica e quella di dirigente scolastico. In quanto dirigente scolastico, io sono al servizio della nazione, c’è un parere del Dipartimento della Funzione Pubblica del febbraio 2014 che sviscera bene la questione – argomenta il nuovo preside – Poi a 61 anni ho deciso che preferisco passare un giorno alla settimana a Trofarello piuttosto che girare per il Piemonte. Le energie sono quelle che sono. Il sindaco Visca mi ha chiesto se volevo prendere la situazione in mano. La scuola di Trofarello ha enormi potenzialità. Una discreta situazione del patrimonio immobiliare, con una scuola elementare nuova e le materne in buone condizioni ed una scuola media con qualche problemino per cui si sta lavorando anche se la situazione è più che discreta. La scuola ha degli ottimi insegnanti. Se si può fare qualcosa per evitare che ci sia una riduzione degli alunni dobbiamo assolutamente farlo. Aumentare la competitività anche se  il livello è già molto alto. Insomma bisogna far aumentare gli iscritti. Penso che alle medie quest’anno si potesse già fare qualche classe in più. Per le elementari devo ancora rendermi conto. Comunque ci sono grandi possibilità, forti finanziamenti ed un ottimo corpo insegnante che bisogna rimotivare. Io non ho l’ardire di pensare di essere indispensabile. Il primo anno mi dedicherò all’ascolto. Dove c’è la possibilità di mettere la mia esperienza fatta al Nigra vedrò di mettermi  a disposizione. Prima cosa da fare sarà quella di evidenziare i punti di crisi». Qual è la prima patata bollente che dovrà affrontare?  «Certamente far capire al maggior numero di persone l’adempimento dell’obbligo vaccinale. Senza buttare fuori nessuno. Siamo in un regime transitorio, dobbiamo raccogliere tutte le indicazioni che ci chiede l’Asl. Cercheremo di spiegare alla gente che è necessario vaccinarsi. Non dobbiamo arrivare all’estremo di non fare frequentare i ragazzi. Io mi prenderò le mie responsabilità evitando di allontanare i ragazzi, fin dove potrò. La questione va gestita con il buonsenso. Secondo me questa legge è formulata in modo equivoco. Noi racoglieremo le risposte dei genitori e le inoltreremo all’Asl che controllerà e ci darà la risposta, applicando lei stessa la sanzione che va dai 150 ai 500 euro. Cosa crea questa situazione? il genitore che paga la multa non è più tenuto a far vaccinare il bambino. La frequenza in classe della scuola dell’obbligo non è intaccata. Possiamo ammettere al massimo due ragazzi “No Vax”. Per la scuola dell’infanzia invece è previsto l’allontanamento del minore non vaccinato. Ma il provveditore mi deve scrivere che devo essere io a trasformarmi da Maurizio Tomeo in Erode. In questa vicenda ci sono due beni protetti: la salute del minore e la frequenza obbligatoria alla scuola che è anche un diritto. La legge fa confliggere questi due beni protetti di diritto alla salute e diritto all’istruzione. Non vorrei che questi ragazzi fra una quindicinna d’anni non avessero più fiducia nella legge. Penso che arriverà certamente un ricorso alla Corte Costituzionale che rimetterà tutto in discussione da parte di un genitore “No Vax” – conclude Tomeo – Occorre che vi sia molto buonsenso. Io lavorerò in questo senso».

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