“Progetto Paese” riprende a fare politica in città

COREA - Torna a farsi sentire Marco Cavaletto. Dopo mesi di silenzio il mattatore del gruppo politico Progetto Paese, escluso dalle consultazioni elettorali per aver utilizzato un modulo non idoneo, torna a far sentire la propria voce. «Siamo comunque un gruppo politico e vogliamo dire la nostra su questa città. Abbiamo letto con piacere l’articolo provocatorio del direttore de La Città e penso sia opportuno cogliere le provocazioni, soprattutto quando vengono lanciate nell’interesse di Trofarello.
Ha ragione la “Volpe”: Trofarello da troppo tempo è ferma; da anni è bloccata e penso che chi amministra lo stia facendo senza una visione, senza un’anima, senza prospettive di sviluppo – esordisce Cavaletto – La sveglia è opportuno che suoni per tutti e non solo per l’Amministrazione.
Dove non possono arrivare loro, per limiti oggettivi (stringente mancanza di disponibilità economiche) e soggettivi (mancanza di una carica propulsiva che tanti anni di amministrazione continuativa ha mitigato, se pure mai ci sia stata) ci piace pensare che suppliscano i cittadini, aggregandosi, dando sfogo alle loro idee e tramutandole in iniziative. Due le parole che debbono diventare centrali, dal nostro punto di vista: sostenibilità (con tutto ciò che ne consegue) ed iniziative “dal basso”. Auspichiamo, anzi, invochiamo una partecipazione attiva della cittadinanza sulle scelte strategiche della città». Quindi riprendete a fare attività politica?
«“Progetto Paese” nasce per essere un soggetto che opera sul territorio per il territorio. Oltre le ideologie, er essere sempre al centro  del paese che viviamo.
Abbiamo atteso circa 16 mesi per capire se qualcosa poteva cambiare. Poco di nuovo sotto il sole. L’Amministrazione continua ad essere troppo arroccata nel suo “palazzo d’inverno” ed a muovere le leve del potere senza un benché minimo confronto. Basta sentire (e lo sconsigliamo) i lunghi (un po’ istrionici) monologhi nei consigli comunali.
Anche se ad onor del vero qualche raggio di luce si intravede: bisogna riconoscere a Bozzo la buona volontà, alla Grazini una disponibilità ad interloquire, a Bruno l’impegno nel tentare di risolvere alcuni problemi – continua Cavaletto – Le capacità progettuali della Giunta comunale non sono note; manca del tutto la condivisione ed il coinvolgimento della cittadinanza, anche per il tramite delle numerose associazioni e, perché no, dei partiti,  perché le intelligenze sono un po’ ovunque…
Dal confronto potrebbero emergere collaborazioni e, magari, si potrebbero impedire errori come quelli di ritardare il taglio dell’erba sulle superfici comunali a luglio (causa un improbabile censimento delle aree che, dopo 15 anni di amministrazione Tomeo/Visca, forse da qualche parte già c’era).
Il  confronto potrebbe impedire  di realizzare spogliatoi al campo sportivo Mazzola, prima ancora di avere campetti di calcetto idonei allo scopo; per cui oggi abbiamo, unico caso in Italia,  spogliatoi nuovi  senza campi di calcio, ma non abbiamo più il campo di calcio di dimensioni adeguate per consentire alla squadra di allenarsi durante la settimana  o per avere un numero maggiore di squadre di giovani e giovanissimi che oggi non sanno dove potersi allenare e disputare i loro tornei.
Ho citato solo un paio di casi di mancata programmazione ma avrei potuto citarne molti di più.
Il nostro scopo non è fare polemica. Altrimenti non avremmo aspettato 16 mesi. Se non si capisce che i tempi sono cambiati e che è necessario fare fronte comune per risolvere i problemi di un paese, di una comunità, si è fuori dalla storia e soprattutto non si rende un buon servizio ai propri concittadini».
Ad esempio?
«A cominciare dalla rivitalizzazione del commercio di vicinato, alla maggiore necessità di aiutare le famiglie in difficoltà, o provvedere finalmente alle sistemazioni di piazzale Europa, comprendendo anche la sistemazione definitiva del portico di Piazzale Europa che, una volta sistemato a dovere con il concorso di idee delle Associazioni,  potrebbe essere il luogo deputato ad accogliere tutte le feste di tutto l’anno organizzate da tutte le associazioni  (dalla Pro Loco, agli Alpini, all’AVIS e così via…) che, finalmente,  come suggeriva anche la Volpe del direttore del giornale La Città, avrebbero un sito idoneo e in regola con tutti i provvedimenti vigenti che, ad ogni festa, mettono in forte disagio e soggezione gli organizzatori delle singole manifestazioni (perché ogni volta occorre ricominciare le trafile burocratiche da capo).
Progetto Paese è disponibile a collaborare come credo tutte le associazioni e i movimenti operanti in Paese. Mi auguro che l’Amministrazione possa al più presto cambiare atteggiamento: non fosse altro che pur avendo vinto le elezioni, questo sindaco ha preso pochi voti in più delle due liste di opposizione, che però sommate insieme avrebbero una maggioranza schiacciante. Il Paese non era, nel momento elettorale, dalla parte del Sindaco; tocca al sindaco e ai nuovi e più giovani assessori e consiglieri, far capire al Paese che lavorando in modo diverso, senza spocchia ed isterismi, tutti insieme si potrà fare qualcosa».

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