Altera in fabula: la diversità che si fa fantasia

Giosuè Trapani

CENTRO - La diversità scende in campo, nero su bianco e con le illustrazioni a colori. Sta per essere consegnato alle stampe l’ultima fatica editoriale di Roberto D’Uva. Secondo libro di favole condivise per il giornalista trofarellese. “Altera in fabula”, la diversità in favola, è una raccolta di 14 storie realizzate secondo il consueto e collaudato schema della “Morfologia della Fiaba” dello studioso russo Vladimir Propp, già utilizzato da D’Uva per la precedente raccolta di favole “Oltre le preghiere della sera”, pubblicato nel 2014 con le illustrazioni dei figli Giacomo e Damiano. Sfruttando la sua predisposizione per la narrazione favolistica e la sua apertura e disponibilità verso gli altri, Roberto D’Uva ha portato a casa la pubblicazione del nuovo libro di favole, dal titolo latino  e dal sapore buono e antico: Altera in fabula, La diversità in fabula.
Di chi si tratta, chi è l’altro?
«Dobbiamo tornare ad un paio di anni fa, quando iniziai un progetto molto stimolante e creativo con un gruppo misto di ragazze e ragazzi disabili, che frequentano la comunità di Villa Lauro, con annesso Centro di Attività Diurne. Si tratta di una struttura situata nel bel mezzo del verde della collina torinese, definita “fattoria urbana” che offre un servizio a quelle persone che non possono sostenere del tutto un collocamento lavorativo regolare (persone con lievi disabilità, per esempio), pur avendo un certo grado di abilità e autonomia. Il progetto, durato due anni, partiva dalla costruzione di una favola, basandosi su un testo di riferimento fondamentale in campo come la Morfologia della fiaba di Vladimir Propp, che ho

Roberto D’Uva

utilizzato per guidare il gruppo di ragazzi a realizzare le loro favole, in modo originale e creativo – spiega D’Uva – Un giovane disegnatore molto in gamba, Giosué Trapani, anch’egli frequentatore del Centro, ha poi illustrato le storie, aggiungendo un altro tocco di espressione».
Dedicarsi alla scrittura delle storie ha permesso di approfondire la conoscenza di termini, sia nuovi, sia conosciuti che, però, a causa di un certo analfabetismo di ritorno che cancella il ricordo del significato, avevano perso la facilità d’uso. Inoltre, ha permesso di recuperare la capacità di leggere e scrivere, e di esercitare la fantasia, e questa era una mancanza che D’Uva aveva notato, nell’interazione con il mondo dei disabili. Molte sono le iniziative volte a integrare e a offrire alternative per i diversamente abili, fino ad arrivare all’avvio e al conseguimento delle Paraolimpiadi, per esempio, ma non esisteva ancora nulla che potesse stimolare la fantasia e la realizzazione dei sogni di questo mondo.
Le fiabe del libro “Altera in fabula ”(14 in tutto, dopo una scelta in un gruppo più vasto) sono state interamente scritte e realizzate dai ragazzi, con il supporto e il sostegno di Roberto D’Uva, che le ha sagomate a loro immagine e somiglianza, usando i loro termini, le loro similitudini. La prima storia del libro, “Valeria e le sue sorelle, magie a catinelle”, è stata trasformata in un cortometraggio di 15 minuti, in cui le ragazze del gruppo hanno potuto recitare. Tutto realizzato in autoproduzione, girato e montato con uno smartphone. Le fiabe dell’altro possono essere un’ottima idea regalo per Natale, e non solo per i bambini: il messaggio che vuole trasmettere il volume può essere colto anche dagli adulti perché “di fronte alla fantasia, non ci sono diversità – conclude Roberto D’Uva – Tutti noi, creature umane su questa terra, che siamo abili, diversamente abili, o disabili, sogniamo e desideriamo le stesse cose, forse con colori e sfumature differenti: l’amore, l’amicizia, far trionfare il Bene sul Male, l’armonia collettiva tra di noi e l’ambiente». Il libro è in dirittura d’arrivo per la pubblicazione.

Loredana Gasparri

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