E’ trofarellese l’investigatore camaleontico a caccia di badanti

CENTRO - Santo Mauro Elmo è trofarellese da una vita, anche se è nato in Svizzera. Classe 1964, dopo una brillante carriera militare al servizio dell’Arma dei Carabinieri, oggi ha aperto una attività tutta sua, come investigatore privato, titolare della agenzia investigativa “le tracce” di Torino.  Santo Elmo si è arruolato nei Carabinieri nel 1983, come ausiliario. Poi è rimasto affascinato dalla divisa e da quella vita dedicata a servizio dello Stato e così ha fatto firma per restare nell’Arma. Dal 1985 fino al 1989  a Torino dove ha partecipato a numerose operazioni investigative come lo smantellamento di bande di spacciatori e di ricettatori gli oggetti di antiquariato. Si è perfino imbattuto nel recupero di un violino Stradivari. Nel 2000 va a  Roma per poi diventare ispettore e nel 2006 si laurea in giurisprudenza. Dopo 34 anni di servizio lascia l’Arma con il grado di luogotenente e si apre un nuovo capitolo della sua vita dedicandosi all’investigazione privata. «Ci tengo a sottolineare che sono trofarellese da sempre. I miei genitori erano in Svizzera poi si sono trasferiti a Santena ed infine a Trofarello dove ho frequentato le scuole elementari e le medie. Ho iniziato a lavorare alla ditta Gay e poi mi sono arruolato nei carabinieri. Nel 2017 mi sono congedato. È stata una scelta forzata per motivi familiari, ma poi dopo un mese di inattività assoluta ho pensato che dovevo assolutamente trovare qualcosa da fare e mi sono reinventato: ho chiesto la licenza alla prefettura di Torino per svolgere indagini investigative».  In cosa consiste il suo lavoro di investigatore privato? «Non è un lavoro semplice perché le modalità di investigare nella pubblica amministrazione sono molto differenti dalle investigazioni di natura privata. Rimane il fatto che il fattore umano è sempre quello fondamentale per questa attività.  La persona che mi incontra per affidarmi un incarico mi racconta la propria vita. Grazie a questa grande mia passione per l’investigazione, nell’Arma prima e  nella vita privata oggi,  cerco di garantire un servizio di eccellenza.
L’investigatore privato ha risorse molto più limitate rispetto ad un investigatore della pubblica amministrazione. Molte volte mi devo arrabattare nel mio lavoro. Le indagini sono sempre diverse una dall’altra. Uno si deve ingegnare, tenendo sempre ben presente che la legalità viene prima di tutto. A volte mi vengono fatte delle richieste assurde che  rifiuto perché l’investigatore deve lavorare nella più assoluta legalità. Mi capita di fare il classico pedinamento. A volte mi viene chiesto di fare dei semplici accertamenti che possono fare tutti ma che l’investigatore riesce a fare meglio perché ha una maggiore dimestichezza. Il costo dell’investigatore sta proprio nell’impegno  del tempo che questo personale impiega per effettuare questo tipo di ricerche». Ultimamente ha svolto dei servizi per raccogliere informazioni sulla affidabilità delle badanti. Ci racconta questo aspetto del suo lavoro?
«A fine agosto ho eseguito il primo di questi servizi. Una persona mi ha chiesto di verificare la affidabilità di alcune badanti. Il mio cliente voleva avere un parere professionale per l’assunzione di una di queste badanti. Certamente non è la mia attività prevalente: io svolgo indagini in ambito familiare, assicurativo e indagini penali per conto degli avvocati.  Per fare questo lavoro occorre anche una certa sensibilità che penso di aver affinato in questi 35 anni di esperienza.  Qual è l’aspetto più intrigante del suo lavoro? «L’aspetto più intrigante penso sia  il fatto che non esiste un lavoro fotocopia: ogni giorno mi devo reinventare, devo cercare soluzioni per soddisfare quello che vuole il cliente e realizzare le sue esigenze. L’aspetto economico non è importante per me ma è importante dare la soddisfazione al cliente». E l’aspetto più scomodo? «Scoprire una realtà che non è facile da comunicare al cliente». Quali sono  le richieste ricorrenti che vengono fatte dai suoi clienti? «Accertamenti di infedeltà coniugali e bonifiche elettroniche». Il suo rapporto con Trofarello? «Eccezionale. Vorrei informare i miei concittadini che da maggio sono a disposizione, anche solo per una chiacchierata ed avere un consulto. Incontrare vecchi amici dopo 35 anni di assenza da Trofarello per me è sempre una gioia». Intervista integrale con Santo Elmo sulla pagina Facebook de “la Città di Trofarello”.

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