Scatta l’operazione “Abbonamento virtuale”. Da questo numero potrete sottoscrivere l’offerta annuale per assicurarvi la copia di Città distribuita nelle edicole. Abbonamento “virtuale” perché il giornale resta gratuito. Siamo profondamente convinti della necessità della libera circolazione delle notizie. Chi farà l’abbonamento avrà, in più, solo la certezza di trovare la sua copia in edicola o nei negozi convenzionati. Questo per dare un valore al nostro lavoro e non essere costretti a metà anno a chiedere l’elemosina, perché di questo si tratta, perché non riusciamo a far fronte alle spese vive con gli introiti pubblicitari. Ho deciso di fare una scelta di dignità. Se un prodotto è apprezzato allora diamogli un valore. In fondo qualsiasi cosa ha un costo. A nessuno verrebbe mai in mente di entrare dal panettiere e chiedere il pane gratis, giusto per fare un esempio. L’obiettivo è vitale ed ambizioso. Arrivare a 500 abbonati. 500 persone disposte a spendere 20 euro all’anno per garantire la sopravvivenza del giornale. Per garantire la libera circolazione delle idee, per garantire la democrazia. Città è rimasto uno dei pochi baluardi di pluralismo in questo paese. Sempre pronto a trattare qualsiaasi argomento senza influnze e nel modo più obiettivo possibile. 20 euro per quaranta numeri all’anno sono pari a 50 centesimi la copia. Con 50 centesimi si sostengono stampa, investimenti, bollette, servizi video che pubblichiamo sul sito e su facebook. 50 centesimi alla settimana valgono tutto questo? Abbiamo pensato di aggiungere anche un piccolo incentivo a favore degli abbonati virtuali: un omaggio che sarà dato ai lettori che decideranno di sottoscrivere l’abbonamento. Insieme alla tesserina per il ritiro del giornale potrete ritirare un cofanetto con una penna ed un portachiavi personalizzati da Città Local Network. Erredi Press inoltre utilizzerà parte dell’abbonamento per l’acquisto di un defibrillatore che sarà posizionato in città per rendere Trofarello Città Cardioprotetta. Un modo per dire che per noi “le notizie sono una questione di cuore”.
Roberto D’Uva