Povertà e servizio sociale: una trofarellese all’Ordine degli assistenti sociali

CENTRO – Martedì 20 si celebra la Giornata mondiale del Servizio sociale con l’obiettivo di riflettere sul ruolo del Servizio sociale nella promozione del benessere anche attraverso azioni di stimolo e produzione di contributi scientifici utili alle scelte politiche nazionali e locali. «Il titolo scelto è “Povertà e servizio sociale. Ne parliamo ancora!”, con un punto esclamativo per evidenziare ai media, alla politica, alle istituzioni, alle professioni e ai cittadini l’attualità e la rilevanza di un fenomeno multisfaccettato e complesso quale la povertà che deve essere affrontato con azioni condivise di contrasto» commenta la giovane assistente sociale trofarellese Francesca Longobardi. Classe 1984, la Longobardi è in forze presso la Cooperativa Valdocco ed è voce attivissima dell’Ordine degli assistenti sociali del Piemonte. Sposata con Renato Accornero, un bimbo di 8 mesi, è trofarellese dal 2013.

Ci parli del suo lavoro. «Sono arrivata a questa professione per ragioni solidaristiche e per il forte ruolo dell’assistente sociale nella politica. L’assistente sociale si trova a lavorare con le persone per il rispetto dei diritti, dovendosi fare portavoce degli interessi della gente. Questa componente molto politica mi ha attratto. Sono molto interessata ad oggi, al lavoro di comunità dell’assistente sociale che rappresenta il presente ed il futuro della professione. è il lavoro con pezzi di società per promuovere il benessere sociale. è un ruolo che deve facilitare processi orientati a incrementare il benessere, la salute e la stessa felicità. è legato alla cittadinanza. Quello che succede attorno a noi riguarda tutti i cittadini ed è importante interessarsi a ciò che succede» spiega Francesca Longobardi.
Come è approdata a Trofarello?
«Trofarello è stata una scelta dettata da ragioni logistiche perché arrivo da Savigliano e ci sono ottime possibilità di comunicazioni tra questa realtà cittadina e quelle torinesi legate al lavoro.
Trofarello ha anche un ottimo tessuto sociale. Pensavo fosse una sorta di dormitorio di Torino ma mi sono dovuta ricredere. Ho trovato una cittadina attiva con una realtà associazionistica molto viva con un ruolo importantissimo della parrocchia. C’è anche un bel gruppo di cittadini sensibili. Sono perfino più socievoli del saviglianese». Qual è l’aspetto che preferisce del suo lavoro? «L’aspetto relazionale sicuramente». Come riesce una donna impegnata con lavoro e cariche all’Ordine a conciliare l’essere mamma? «Molto faticoso. Sono in maternità facoltativa ma ho continuato a collaborare con l’Università oltre ad essere una consigliera dell’Ordine degli assistenti sociali del Piemonte. La mia permanenza a casa non è full time. Faccio come fanno tutte le mamme con un grande aiuto da parte delle nonne. Nell’ordine sono stata appena riconfermata». Come vede il futuro degli assistenti sociali in una società così in crisi? «Ci vuole un importante peso della politica e delle sue scelte. Solo con la politica si affronteranno bene i problemi. La professione diventerà sempre più difficile ma stimolante per quelle situazioni che la società e le crisi economiche produrranno».

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