Don Ciotti arriva in città

CENTRO – Evento di straordinaria importanza per Trofarello. Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e fondatore del Gruppo Abele, arriva a Trofarello per parlare di disuguaglianza ed indifferenza. «Un paio di mesi fa, dopo i fatti di Macerata, si è iniziato a ragionare molto in città sui temi dell’accoglienza e dell’indifferenza e dell’inclusione – spiega Stefano Francescon, organizzatore insieme al comune di Trofarello dell’inocntro con don Ciotti – Tra le cose che sono venute fuori con il comitato 10 marzo è stata l’organizzazione di una serata con una delle persone più carismatiche che abbiamo in Italia: don Ciotti. Nonostante i propri numerosi impegni il fondatore di Libera e del Gruppo Abele ci ha dato la propria disponibiità per il 16 novembre per una serata su inclusione ed apertura. Vogliamo trasmetter il messaggio che Trofarello è un paese libero, aperto e accogliente». Cosa verrà a raccontare don Ciotti? «Parlerà di incliusione e povertà partendo dalla sua esperienza del Gruppo Abele. Porterà anche la testimonianza di Libera e del contrasto alle mafie. Le mafie non sono più solo fenomeni del sud Italiama anche del Nord Italia. Don Ciotti da tre decenni vive sotto scorta. Nel 2013 Riina l’ha condannato a morte e per questo vive blindato. Trofarello ha bisogno di rompere un silenzio e don Ciotti rappresenta quello strumento necessario per rompere questo silenzio. Temi che permetttono a Trofarello di essere più libera. Trofarello negli ultimi tempi ha sofferto la crisi e so che ci sono molti famiglie che hanno problemi economici. Trofarello non è immune dal tema della diseguaglianza. Certo non si potrà risolvere il problema con una serata ma si possono certamente risvegliare le coscienze di fronte a questi problemi». Cosa può lasciare don Ciotti a Trofarello? «Certamente un grande messaggio di speranza. Il fatto che non bisogna arrendersi difronte alle sfide. lo fa da anni nel suo impegno sociale a tutti i livelli. Trofarello negli ultimi tempi è divisa e spaccata su alcuni temi. Credo che la parte sana di Trofarello che vuole rompere un silenzio possa venire fuori durante quella serata». Cosa possono lasciare i trofarellesi a don Ciotti? «Già essere presenti può essere molto importante. Don Ciotti comunque ti fa tornare a casa con qualcosa in più. Il suo impegno ti sveglia dentro. Spero che da quella sera si risvegli una Trofarello più aperta. Credo che il sindaco e la sua amministrazione tenti di fare un lavoro di apertura ed inclusione. Trofarello non è mai stato un comune non inclusivo». Appuntamento al 16 novembre, ore 21 presso la scuola media di Trofarello.

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