In Oratorio si insegna l’Italiano agli stranieri

CENTRO – Una scuola di italiano aperta a stranieri e migranti. L’idea è venuta alla Caritas per far fronte ad alcune richieste giunte alla sede dell’associazione di volontariato di via Roma. «Il corso è iniziato da quindici giorni. Organizzato dalla Caritas di Trofarello in collaborazione con alcuni volontari come Agnese Barge, Marco Cavaletto, Adriana Cortassa per l’insegnamento dell’Italiano. Gianni Ruggieri si è reso disponibile per matematica. Alcuni di loro prestano già servizio in tal senso presso il servizio Migranti della Caritas Diocesana – spiega il presidente della Caritas Marilena Palazzo – Era un sogno nel cassetto che avevamo da un po’ di tempo a questa parte. Ci siamo resi conto che alcune persone che usufruiscono dei nostri servizi sovente non sanno esprimersi in italiano ed utilizzano i figli o gli amici come interpreti.
Questo preclude loro molte attività che fanno parte del vivere quotidiano, come  recarsi a fare la spesa, cercare lavoro o fare quattro chiacchiere con qualcuno o con la persona che assistono. Non sapevamo bene come fare e poi per una serie di circostanze abbiamo avuto modo di parlare con alcune delle persone che ora ci aiutano a tenere il corso e così ci siamo attivati approfittando innanzitutto della disponibilità da parte di Don Sergio a fornire i locali dell’oratorio. Poi abbiamo coinvolto le Caritas della Unità Pastorale 57 di cui facciamo parte e adesso abbiamo anche preso contatto con la Croce Rossa di Trofarello che ha avuto richieste in tal senso. Ora siamo partiti e le persone che frequentano il corso sono molto contente e si lasciano coinvolgere. Speriamo che il corso dia buoni frutti e permetta loro un adeguato inserimento nella nostra comunità – conclude la Palazzo – Il corso è aperto a tutti e si tiene nei locali dell’oratorio Don Bosco, in via Roma, il lunedì ed il mercoledì dalle 16 alle 18. Nuovi allievi sono ben accetti in qualunque momento. Obbiettivo, oltre all’insegnamento dell’italiano, sarà un ripasso di matematica».
E gli insegnanti cosa pensano di questa iniziativa? «L’idea base è quella di dare assistenza per le incombenze più semplici: fare spesa, andare in municipio per qualche documento, andare in ospedale o a colloquio con gli insegnanti dei propri figli. Qualche adesione è finalizzata anche ad ottenere il diploma di terza media, necessario per trovare lavoro dove occorre dimostrare, tra l’altro, di conoscere abbastanza la nostra lingua». Da quanti alunni è composta la classe? «In due settimane abbiamo raccolto fino ad ora 5 adesioni». La provenienza degli allievi? «Per il momento sono tutte donne. Provengono da Albania e Romania. Un paio di loro sono qui a Trofarello da un po’, altre sono appena giunte a Trofarello». Ma le lezioni sono riservate ai cittadini stranieri? «Assolutamente no. Sono aperte anche a italiani o ai ragazzi che necessitino gratuitamente di ripetizioni nelle materie letterarie e in matematica. La struttura della lezione tipo è legata alla corretta conversazione ed anche allo studio della grammatica. La Caritas ha provveduto ad acquistare e mettere gratuitamente a disposizione delle “allieve” i testi che sono utilizzati presso l’Ufficio Pastorale Migranti, scuola di italiano di Torino destinata ai migranti». Difficoltà reciproche riscontrate da allievi ed insegnanti? «E’ ancora presto per verificare se vi siano o no delle difficoltà da parte degli insegnanti o da parte delle allieve; tra qualche tempo si potrà tracciare un piccolo bilancio; ciò che al momento è possibile dire è che le signore alla fine di ogni lezione sono visibilmente soddisfatte per aver tratto beneficio dalla conversazione con gli insegnanti».

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