Una città spenta e senza spinta propulsiva

CENTRO – Torna alla carica Marco Cavaletto, aspirante primo cittadino del gruppo Progetto Paese nella precedente tornata elettorale. Prende carta e penna e fa una impietosa quanto realistica fotografia della città. «Citando Cocciante pare che Trofarello sia diventata una “Bella senz’anima”. Sembra che la città abbia smarrito una sua vocazione, nonostante le tante peculiarità positive di cui è costituita – esordisce Cavaletto – Quanto volte abbiamo sentito parlare di “dormitorio” e quante altrettante volte abbiamo sentito dire, o noi stessi abbiamo detto, che non era vero, perché Trofarello ha una sua personalità, una sua vocazione tra città e campagna, una sua identità.
Siamo 12mila abitanti ed abbiamo voglia di stare insieme, almeno a vedere dalle associazioni ricreative, assistenziali, culturali, che operano con qualche entusiasmo, sul territorio. Dalle associazioni legate al gemellaggio con i due comuni di Le Teil e di Raunheim, alla Croce Rossa, dagli Alpini alla Pro Loco e alla A. R di Valle Sauglio, per non citare tutte le altre, si muovono centinaia di persone, con una età media forse un po’ alta ma con lo spirito giovane e pieno di buona volontà. Abbiamo anche la Caritas e le due parrocchie che molto stanno facendo per i meno abbienti. Forse tutto ciò non basta: la concorrenza con Torino spinge i più giovani patentati ad andare nel capoluogo per divertirsi, non sentendo il bisogno di aggregazione qui in paese; la stessa scuola superiore porta i più giovani a concentrarsi su Moncalieri e le associazioni locali, per quanto possano fare, non riescono ad attrarre questa fascia di età. Prendiamo atto che non tutto si può fare, anche se qualcosa ancora da fare ci sarebbe». Cavaletto cosa pensa di questa amministrazione? «L’Amministrazione ha i suoi meriti nell’aver dotato il paese delle attrezzature di base necessarie ed indispensabili: scuole, asili, spogliatoi. Qualcosa mancherebbe ancora ma possiamo contare su un prossimo futuro per avere un piccolo teatro, una piscina come si deve e un campo di calcio all’onor del mondo? Poi forse manca anche un po’ di decoro urbano, e qui le responsabilità sono un po’ di tutti noi. Ci troviamo di fronte a veri e propri scempi, in parte provocati da persone che ignorano che ciò che deturpano con le loro scritte insulse è di loro proprietà in quanto proprietà pubbliche; poi vi sono gli scempi causati dalla indolenza e dall’inanità di proprietari di immobili totalmente assenti che, facendo deteriorare i loro palazzi, deturpano il paesaggio: un esempio a caso è dato dall’edificio tra la via Togliatti e la via Roma, ubicato in una delle zone più importanti della nostra cittadina, ovvero la piazza all’esterno della stazione ferroviaria, dove arrivano i cittadini di ritorno dal lavoro, dove arrivano i nostri amici o parenti che vengono a Trofarello per venire a trovarci. E’ un biglietto di visita al limite dell’osceno… o no? Qui forse qualcosa poteva essere fatta nel passato». Può farci qualche esempio? «Ad esempio, la butto là per farmi capire: se in piano regolatore si individua quell’area per la costruzione di un edificio di housing sociale, anziché pensare alla stessa cosa sul campo Viello, probabilmente la stessa proprietà avrebbe fatto sentire la propria voce e magari avrebbe accettato di mobilitarsi per promuovere qualcosa in quel luogo e l’amministrazione avrebbe potuto investire su un campo di allenamento decoroso; oppure, lì si sarebbe potuto costruire quell’immobile che sta sorgendo nel parco pubblico di via Nenni e che ospiterà delle abitazioni per i meno abbienti, a cura dell’ATC (ovvero dell’istituto che costruisce le “case popolari”); in questo modo noi avremmo ancora potuto godere di quel pezzo di parco pubblico dotato di alberi e avremmo fatto un servizio importante per la collettività. Questi sono esempi che dovrebbero solleticare la fantasia di chi vuole porsi in alternativa al nulla rappresentato dall’Amministrazione di questi ultimi 20 anni che qualcosa ha fatto, per carità, ma molte cose non sono state fatte e non soltanto sul piano delle opere pubbliche». Quali sono le più grosse mancanze a suo dire? «Questa Amministrazione non si confronta con i cittadini (basta guardare agli orari del consiglio comunale fatti di mattina con la risibile scusa che in questo modo non si pagano straordinari ai dipendenti comunali), non si confronta con le Associazioni e nemmeno dà spazio ai consiglieri comunali più giovani, quelli che potrebbero prima o poi subentrare al governo della città. Forse qualche idea magari ce l’hanno e se non riescono a trovarne al loro interno forse con il confronto con le altre forze politiche e con le associazioni dei cittadini qualcosa di buono, sono convinto, riuscirebbero a fare». E dal punto di vista economico cosa ne pensa? «Trofarello, come tutti i paesi del circondario, sta subendo la crisi economica che tra i vari effetti negativi, oltre alla disoccupazione crescente e alla nuova povertà di molte famiglie vede la chiusura di qualche attività commerciale, cambi di proprietà accelerati di altri negozi, la chiusura per sopraggiunti limiti di età senza ricambio generazionale di alcune attività artigianali. Ho contato una trentina di vetrine vuote di attività commerciali che fino a un paio di anni fa erano illuminate, perché all’interno c’era lavoro, occupazione e un po’ di reddito per il commerciante. Anche su questo argomento, dall’Amministrazione non sono venuti segnali per cercare soluzioni e rimedi all’impoverimento del tessuto urbano». E su questi problemi il comune potrebbe o avrebbe potuto fare qualcosa? «L’amministrazione è spesso assente anche nelle situazioni ordinarie: sulla via Torino e nelle zone centrali ogni giorno decine di auto sono in sosta in senso vietato, vediamo ogni giorno inversioni ad U sulla via Torino oppure auto in sosta sui marciapiedi… Certamente, la responsabilità è dei cittadini che contravvengono, ma la presenza confortante di un vigile spesso potrebbe determinare comportamenti più consoni al decoro e alle regole del Codice della Strada. In parte le responsabilità sono da attribuire ai nostri amministratori che da oltre 20 anni sembrano abbiano perso la “spinta propulsiva”, anche nei confronti dei dirigenti e dei quadri del Comune. D’altra parte questi amministratori hanno dato molto ma il tempo passa per tutti: il sindaco è sui banchi del Consiglio comunale da oltre 40 anni; forse, lo dico sommessamente, tutti loro dovrebbero sentire l’appello dei più giovani e lasciare, magari anche prima della scadenza del 2021, le redini del nostro paese ai giovani. Glie ne saremmo grati, noi tutti, tributando a sindaco e assessori i ringraziamenti più sentiti. E questi giovani, di tutte le liste, ne sono sicuro, saprebbero dare finalmente “Anima” alla nostra bella Trofarello».

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