Diatriba sul reddito di cittadinanza

CENTRO - La politica ormai si fa con i post su facebook e proprio sul social si è innescata una polemica sul reddito di cittadinanza. A lanciare il proprio guanto di sfida è Marco Cavaletto, capogruppo di Progetto Paese, forza non presente in Consiglio comunale. «Finalmente come cittadini contribuenti forse vedremo completarsi il quadro normativo del Reddito di Cittadinanza che prevede che chi percepisce questa misura di sostegno al reddito, entrata in vigore il 6 marzo 2019, debba dare il proprio sostegno alla collettività con dei lavori socialmente utili, detti anche di pubblica utilità. In “cambio” di quanto percepito, dunque si chiede di svolgere delle attività che possano essere utili a tutti e in vari ambiti. A Trofarello, pur non disponendo di dati certi sulla base delle statistiche provinciali, potrebbero esserci un centinaio di persone che usufruiscono del RdC – spiega Cavaletto – Supponiamo però che una metà di queste persone si trovino nella condizione di essere esentati (il decreto prevede alcune clausole per essere esclusi) rimarrebbe un nutrito numero di utenti che potenzialmente sarebbero in grado di svolgere lavori socialmente utili. Il beneficiario del Rdc è tenuto ad offrire la propria disponibilità per la partecipazione a Progetti Utili alla Collettività (PUC), da svolgere presso il Comune di residenza. La mancata adesione ai PUC da parte di uno dei componenti il nucleo familiare comporta la decadenza dal beneficio. La partecipazione è facoltativa per le persone in particolari situazioni, ma obbliga tutte le altre. L’amministrazione titolare dei PUC è il Comune, che può avvalersi della collaborazione di enti del Terzo settore o di altri enti pubblici, nelle modalità individuate. I PUC sono progettati e svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Il percettore del Reddito che aderisce al PUC deve offrire un impegno compatibile con eventuali altre attività (svolte dallo stesso ma che non gli permettono di raggiungere il reddito sufficiente) e in ogni caso non inferiore ad otto ore settimanali, fino ad un massimo di sedici ore settimanali.
Stabilito che chi percepisce il reddito di cittadinanza verrà convocato dal Centro dell’Impiego per la sottoscrizione dei Patti per il lavoro e dai servizi dei Comuni competenti, e chi non accetta perde il sussidio che decade immediatamente (a meno che non si trovi in una delle condizioni previste (ad esempio, età superiore a 65 anni, o che sta frequentando un regolare ciclo di studi, o un corso per il conseguimento di qualifiche o diplomi, oppure che sia beneficiario della Pensione di cittadinanza, oppure sia disabile…), entra in gioco il Comune che dovrebbe, se ne ha le capacità, redigere progetti in grado di occupare anche soltanto una ventina di persone per quelle 8/16 ore settimanali.
Possiamo immaginarci cosa si può (o si potrebbe) realizzare con 20 unità lavorative per una media di 10 ore settimanali? La legge dice che queste persone possono essere impiegate in Ambito culturale, ad esempio, come supporto nella organizzazione e gestione di manifestazioni ed eventi.
In Ambito sociale. In Ambito artistico. Nella cura dell’Ambiente. Ma anche nell’Ambito formativo e nell’Ambito tutela dei beni comuni: manutenzione giochi per bambini nei parchi e nelle aree attrezzate (riparazione, verniciatura), pulizia dei cortili scolastici ecc… e tutti noi sappiamo quanta manutenzione sarebbe necessaria a Trofarello – chiosa Cavaletto – Dal momento che il provvedimento assegna ai comuni questa parte dirigente, sarebbe utile ricordare che non sempre i comuni sono messi nella condizione di poter operare (per carenza di personale, per difficoltà a reperire persone capaci di redigere progetti di questa natura), noi pensiamo che il comune dovrebbe aprirsi alla collaborazione con le associazioni del volontariato e provare a redigere insieme con queste associazioni (che potrebbero assumere anche in parte il ruolo di controllo dei lavori da eseguire) una parte dei progetti.
Speriamo che la giunta municipale voglia aderire a questa disponibilità di personale che potrebbe fare la differenza nel mantenere un po’ più in ordine il nostro comune. Sappiamo che la redazione di questi progetti richiede capacità e tempi spesso non compatibili con la mole di lavoro che attanaglia il nostro Municipio. Senza contare che i meccanismi insiti nel provvedimento sono tutt’altro che semplici. Ma il Comune può presentare progetti anche in condivisione con altri comuni (se non con Cambiano o Santena, perché non con San Pietro Vallemina) ma comunque può avvalersi sempre della collaborazione della fitta rete di associazioni presenti nel nostro comune. Noi , ad esempio, siamo disponibili da subito» conclude Cavaletto.


Il sindaco Visca tirato per i capelli da Cavaletto con il post su facebook tira fuori i suoi appunti e tutto il materiale raccolto. «Siamo sempre sul pezzo e anche su questo argomento stiamo già lavorando, benché la legge presenti ancora alcuni elementi fumosi e non chiarissimi. Il reddito di cittadinanza è gestito dall’Unione dei comuni – esordisce Visca – Le persone che ruotano attorno al reddito di cittadinanza sono circa 130 persone in tutta Trofarello. Vuol dire che 130 persone hanno fatto la domanda. Ma ci sono dei problemi legati alle schede anagrafiche quando per esempio le domande riguardano stranieri con più di 10 anni di residenza in Italia o con dati in possesso delle sole Prefetture o ancora casi in cui le prefetture non possono dare notizie. Di queste 130 domande solo 26 casi sono stati già approvati con l’assegnazione dell’assegno mensile. Da questo numero vanno sottratti quei casi che sono esentati per effetto della stessa legge tipo genitori di minori o altri casi simili. Quindi ad oggi le persone che potrebbero essere soggette alla restituzione dei Puc, i progetti utili alla collettività, sono 18. Questi hanno già firmato il patto e sono le persone che si sono già impegnate a fare queste attività per il comune. I numeri possono poi modificare perché potrebbero trovare lavoro ed in quel caso hanno l’obbligo di comunicarlo perdendo l’assegno. Anche per quanto riguarda le progettazioni dei lavori da fare aspettiamo di avere i nomi con le relative professionalità. Sono state escluse però lavori in ambito scolastico. Lavoreremo, in accordo con l’Unione dei Comuni, che gestisce l’erogazione del Reddito di cittadinanza, verso gli obiettivi culturale ed artistico. Il comune farà un piano e progetto puntuale con tanto di formazione. Abbiamo anche risolto un grosso problema di costi. Temevamo che costasse molto di assicurazione contro gli infortuni, tanto che avevamo anche previsto una cifra nel bilancio preventivo, ma in realtà abbiamo risolto anche questa questione, in quanto estremamente poco gravoso per le casse comunali. Il progetto verrà poi vestito sulle persone che saranno messe a disposizione. Utilizzeremo il materiale umano a disposizione e creeremo queste figure in funzione delle necessità. Domani, 23 gennaio, la giunta dell’Unione dei comuni approverà il progetto di massima e faremo tutto ciò che andrà fatto. Che Cavaletto stia tranquillo».

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