Discariche a cielo aperto in zona Bocchetto

CENTRO – Una cinquantina di metri di sacchi di immondizia, passeggini, piatti di vasche per il bagno ed altri quintali di rifiuti. «Stavo facendo una corsa di allenamento in zona Bocchetto e mi sono imbattuto in questo scempio – racconta Alessandro Gaviglio – Mi piange il cuore e mi auguro che qualcuno intervenga per porre fine a questo scempio». «Pensare che proprio quella zona era stata ripulita dai volontari agricoltori che si erano prestati all’intervento con i loro mezzi di lavoro – spiega Claudio Sandri, coltivatore trofarellese che aveva partecipato all’operazione di pulizia straodinaria – Insieme al presidente del consiglio Scaglia e al presidente dell’associazione coltivatori Mauro Bosio e ad un gruppo di volontari di Alpini e componenti dell’Avis Aido, avevamo raccolto un intero camion di rifiuti».
«Stiamo lavorando per sistemare questa situazione. E’ dall’anno scorso che abbiamo manifestato il nostro interesse alla sistemazione delle fototrapole per cercare di prendere sul fatto questi imbrattatori della natura – commenta il sindaco Visca – Purtroppo per motivi burocratici abbiamo perso tempo perla fornitura di questo strumento di deterrenza attraverso il Covar che comunque si è impegnato a fornire un certo numero di foto-trappole. Con la collaborazione dell’assessore alla polizia urbana e all’ambiente Giorgio Miletto abbiamo datoi mandato di acquistare in modo autonomo almeno una foto-trappola che sarà utilizzata sul territorio per tentare di beccare questi cittadini maleducati. Questo nell’attesa che il Covar 14 si organizzi acquistando una task force di macchinette fotografiche abilitate anche a scattare di notte fotografie ai contravventori ambientali». Ma le guardie ecologiche? «Per tutto il 2019 sono stati elevati circa 10 verbali a persone individuate attraverso l’analisi dei rifiuti abbandonati – spiegano Visca e Miletto – Molti di questi contenevano documentazione e prove inoppugnabili della proprietà. Ad esempio l’indirizzo della scatola che conteneva un televisore o libretti di proprietà o ancora documentazione personale. Alcuni hanno pagato, ma molti altri nonostante l’evidenza dei fatti hanno fatto ricorso davanti al Giudice di pace dichiarando di essere stati vittima del furto delle cose abbandonate. L’abbandono dei rifiuti non potremo mai eliminarlo. Speriamo per lo meno di riuscire a castigare qualcuno. La cosa che è emersa comunque è che, per la stragrande maggioranza si tratta di persone che arrivano dai comuni circostanti e non sono trofarellesi. Per quanto riguarda la presenza delle guardie ecologiche è costante. Lavorano in borghese ed hanno fatto anche dei servizi notturni. Non ci sono stati purtroppo casi di inquinatori presi sul fatto. Speriamo che le cose cambino con l’arrivo delle foto-trappole». Servizio video sulla pagina Facebook de la cittàditrofarello.

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